Folk Tale

Cicco Petrillo

AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
LanguageItalian
OriginItaly

C'era una volta moglie e marito che avevano una figlia femmina, e avevano trovato a maritarla. Il giorno delle nozze avevano invitato tutti i parenti e dopo lo sposalizio si misero a tavola. Sul piú bello del pranzo, venne a mancare il vino. Il padre disse alla figlia sposa: - Va' giú in cantina a prendere del vino. La sposa va in cantina, mette la bottiglia sotto la botte, apre la spina e aspetta che la bottiglia si riempia. Intanto che aspetta, cominciò a pensare: " Oggi mi sono accasata, di qui a nove mesi mi nascerà un figlio, gli metterò notne Cicco Petrillo, lo vestirò, lo calzerò, diventerà grandicello... e se Cicco Petrillo poi mi muore? Ah? Povero figlio mio! " e sbottò in un pianto, un pianto da non dirsi. La spina intanto era sempre aperta, e il vino correva giú per la cantina. Quelli a pranzo, aspetta la sposa, aspetta la sposa, ma la sposa non ricompariva. Il padre disse a sua moglie: - Va' un po' in cantina a vedere se quella là si fosse addormentata, alle volte! La madre andò in cantina e trovò la figlia che piangeva da non poterne piú. - Che hai fatto, figlia? Cosa t'è successo? -Ah, mamma mia, stavo pensando che oggi mi sono maritata, tra nove mesi farò un figlio e gli metterò nome Cicco Petrillo; e se Cicco Petríllo poi mi muore? - Ah! Povero mio nipote! - Ah! Povero figlio mio! E le due donne sbottarono a piangere tutte e due. La cantina, intanto, s'empiva di vino. Quelli che erano rimasti a tavola, aspetta il vino, aspetta il vino, il vino non veniva. Disse il padre: - Gli sarà preso un colpo a tutt'e due. Bisognerà che vada a darci un'occhiata. Andò in cantina e trovò le due donne che piangevano come due creature. Disse: - E che diavolo v'è successo? -Ah! Marito mio, sapessi! Stiamo pensando che ora questa figlia nostra s'è maritata, e presto presto ci farà un figlio, e a questo figlio gli netteremo nome Cicco Petrillo; e se Cicco Petrillo se ne muore? - Ah! - gridò il padre. - Povero Cicco Petrillo nostro! E si misero a piangere tutti e tre, in mezzo al vino. Lo sposo, non vedendo tornar píú su nessuno, disse: - Ma che accidente staranno a fare giú in cantina? Fatemici andare un pò' a vedere, - e scese giú. A sentire quel piagnisteo: - Che diavolo v'è sceso, che piangete? E la sposa: - Aih Marito mío Stiamo pensando che noi ora ci siamo sposati, e faremo un figlio e gli metteremo nome Cicco Petrillo; e se Cicco Petrillo nostro se ne muore? Lo sposo dapprincipio stette a vedere se facevano per scherzo, poi quando capí che facevano sul serio, gli saltarono le paturnie e cominciò a urlare: - Che eravate un po' tonti, - dice, - me l'immaginavo, ma fino a questo punto, - dice, - non me l'aspettavo proprio -. Dice: - E adesso mi toccherà perdere il mio tempo con questi mammalucchi! - Dice: - Ma manco per sogno! Me ne vado per il mondo! - Dice: - Sissignore! E tu cara mia, datti l'anima in pace che non mi vedi piú. A meno che girando il mondo non trovassi tre matti peggio di voi! - Dice, e va via. Uscí di casa e non si voltò nemmeno indietro. Camminò fino a un fiume, e c'era un uomo che voleva levare delle nocciole da una barca con la forca. - Che fate, buon uomo, con codesta forca? -È, un pezzo che ci provo, ma non riesco a levarne nemmeno una. - Sfido! Ma perché non provate con la pala? - Con la pala? To', non ci avevo pensato. " E uno! - disse lo sposo. - Questo qui è piú bestia ancora di tutta la famiglia di mia moglie ". Camminò, finché non arrivò a un altro fiume. C'era un contadino che s'affannava ad abbeverare due buoi col cucchiaio. - Ma che fate? -Sono qui da tre ore e non sono buono a cavar la sete a queste bestie! E perché non gli lasciate mettere il muso nell'acqua? Il muso? Eh, dite bene: non ci avevo pensato. E due! ", disse lo sposo, e andò avanti. Cammina, cammina, in cima a un gelso vide una donna che teneva in mano un paio di brache. - Che fate lassú, buona donna? -Oh, se sapeste! - gli disse quella. - Il mio uomo è morto e il prete m'ha detto che se n'è salito in Paradiso. lo sto ad aspettare che torni giú e rientri nelle sue brache. " E tre! - pensò lo sposo. - Mi pare che non s'incontra che gente piú tonta di mia moglie. :è meglio che me ne torni a casa mia! " Cosí fece e si trovò contento, perché si dice che il peggio none mai morto.


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