Folk Tale

Zio Lupo

Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
Uncle WolfEnglishGeorge Martin1980
AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
ATU333
LanguageItalian
OriginItaly

C’era una bambina golosa. Un giorno di Carnevale la maestra dice alle bambine:

- Se siete buone a finire la maglia, vi do le frittelle.

Ma quella bambina non sapeva fare la maglia, e chiese d’andarsene al camerino. Si chiuse là dentro e ci si addormentò. Quando tornò in scuola, le altre bambine si erano mangiate tutte le frittelle. E lei andò a piangere da sua madre e a raccontarle tutta la storia.

- Sta’ buona, poverina. Ti farò io le frittelle – disse la mamma.

Ma la mamma era tanto povera che non aveva nemmeno la padella.

– Va’ da Zio Lupo, a chiedere se ci presta la padella.

- La bambina andò alla casa di Zio Lupo. Bussò: « Bum, bum, ».

- Chi è?

- Sono io!

- Tanti anni, tanti mesi che nessuno batte più a questa porta! Cosa vuoi?

- Mi manda la mamma, a chiederVi se ci prestate la padella per fare le frittelle.

- Aspetta che mi metto la camicia.

“Bum, bum”.

- Aspetta che mi metto i mutandoni.

“Bum, bum”.

- Aspetta che mi metto i pantaloni.

“Bum, bum»

- Aspetta che mi metto la gabbana.

Finalmente Zio Lupo aperse e le diede la padella.

– Io ve la presto, ma di’ alla mamma, che quando me la restituisce me la mandi piena di frittelle, con una pagnotta di pane e un fiasco di vino.

- Sì, sì, vi porterò tutto.

Quando fu a casa, la mamma le fece tante buone frittelle, e ne lasciò una padellata per Zio Lupo. Prima di sera disse alla bambina:

- Porta le fritelle a Zio Lupo, e questa pagnotta di pane e questo fiasco di vino.

- La bambina, golosa com’era, per strada cominciò ad annusare le frittelle.

- Oh che buon profumino! E se ne assaggiassi una

E una due tre se le mangiò tutte, e per accompagnarle si mangiò tutto il pane e per mandarle giù si bevve anche il vino. Allora per riempire la padella, raccolse per strada delle polpette di somaro. E il fiasco lo riempì d’acqua sporca. E per pane fece una pagnotta con la calcina di un muratore che lavorava per la strada. E quando arrivò da Zio Lupo gli diede tutta questa brutta roba.

Zio Lupo assaggia una frittella.

– Puecc! Ma questa è polpetta di somaro!

Va subito per bere il vino per togliersi il sapore di bocca.

– Puecc! Ma questa è acqua sporca!

Addenta un pezzo di pane e:

- Puecc! Ma questa è calcina!

Guardò la bambina con occhi di fuoco e disse:

- Stanotte ti vengo a mangiare!

La bambina corse a casa da sua mamma:

- Stanotte viene Zio Lupo e mi mangia!

La mamma cominciò a chiudere tutti i buchi della casa perché Zio Lupo non potesse entrare, ma si dimenticò di chiudere il camino.

Quando fu notte e la bambina era già a letto, si sentì la voce di Zio Lupo da fuori.

– Adesso ti mangio! Sono vicino a casa!

Poi si sentì un passo sulle tegole:

- Adesso ti mangio! Sono sul tetto!

Poi si sentì un gran rumore giù per il camino:

- Adesso ti mangio! Sono nel camino!

- Mamma, mamma c’è il lupo!

- Nasconditi sotto le coperte!

- Adesso ti mangio! Sono nel focolare!

La bambina si rincattucciò nel letto, tremando come una foglia.

- Adesso ti mangio! Sono nella stanza!

La bambina trattenne il respiro.

- Adesso ti mangio! Sono ai piedi del letto! Ahm, che ti mangio!

E se la mangiò.

E così Zio Lupo mangia sempre le bambine golose!


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