Folk Tale

Comare Volpe e Compare Lupo

AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
ATU15
LanguageItalian
OriginItaly

C'era una volta un lupo e una volpe che si dicevano compare e comare, e fecero il patto di dividere tutto quello che riuscivano a prendere.

Il lupo fiutando in giro, sentì una ventata d'odor di pecora, e disse alla volpe: - Comare, vado a dare un'occhiata per queste campagne, se per caso non s'incontra qualche gregge.

Andò, e piombò nel bel mezzo d'un gregge. Aveva appena azzannato un agnello, che dovette fuggirsene reggendolo coi denti, ma non fu svelto abbastanza: si prese una grandinata di busse da stare a letto una settimana.

"Visto che m'è costato tante bastonate, - si disse il lupo, - quest'agnello me lo voglio tenere per me". L'appese nella cappa del camino e alla volpe non diede niente.

- E queste pecore, le hai prese? - gli chiedeva la volpe.

- Comare, non mi fido, d'andarci; lasciamo perdere, da' retta.

La volpe, che non gli credeva, si disse: "Ora t'aggiusto io!"

Aveva scoperto un nascondiglio pieno di miele, che l'avevano sotterrato i contrabbandieri. -

Compare, - disse al lupo, - ho scoperto un posto pieno di miele, una cosa troppo bella, compare! Uno di questi giorni ci andremo a vedere!

E, invece, senza dir niente al lupo, partì, trovò il miele, l'assaggiò, e si leccò le labbra: "Ah, che bella cosa!"

E il lupo, sempre mezzo malandato per quelle bastonate, ogni volta che la vedeva: - Comare, quando ci andiamo a vedere quel miele?

- Ih! Compare mio, che vuoi da me? Sto tanto lontana!

- Ma, comare, tu dove sei andata, che sei stata via tanto tempo?

E la volpe: - Compare, sono stata a un paese che si chiama Assaggiàtolo.

Il giorno dopo, il lupo aveva finito di mangiarsi l'agnello e domandò alla volpe: - Allora, comare, vogliamo andare?

E la volpe: - Uh! Compare mio, è così lontano!

- Ma tu sei stata via tanto tempo... Dove sei andata?

- Compare, son morta: figurati che sono arrivata a un paese chiamato Sbafàtolo.

Il povero lupo tornò ancora il giorno appresso. - Vogliamo andare a darci un'occhiata, comare?

E la volpe finalmente disse: - Domani ci andiamo.

Ma, appena lasciato il lupo, partì da sola, andò al nascondiglio e si mangiò tutto il miele che restava.

Stava leccando il fondo del vaso quando arrivarono i contrabbandieri; ma la volpe fu svelta e via, gambe aiutami!

L'indomani si misero in strada, lei e il lupo. - Compare, dobbiamo arrivare a un paese lontano assai. Se vuoi venire, seguimi. È un paese che si chiama Finìtolo -. E il lupo, che zoppicava sempre per quelle bastonate, le tenne dietro come poteva.

Arrivati in cima a un monte, la volpe disse: - Ecco, siamo a Finìtolo. Va' tu avanti, che io faccio il palo, che non vengano i contrabbandieri a bastonarci.

Il povero lupo andò, ma i contrabbandieri che s'erano accorti che il loro miele era sparito, stavano facendo la posta. Arriva il lupo, e trova solo i cocci unti di miele. Affamato com'era si mette a dar linguate ai cocci, e tutt'a un tratto gli arrivano addosso i contrabbandieri, e giù legnate da disossarlo dalla testa ai piedi.

La volpe, da distante, se ne stava a guardarlo saltare sotto le bastonate. E quando il lupo alla fine riuscì a scappare e le arrivò vicino, gettando un lamento a ogni passo che faceva, gli disse: - Uh, compare mio, cos'è stato?

- Comare! - piangeva quello. - E non vedi che m'hanno ucciso dalle bastonate? Scappiamo presto se non vogliamo buscarne ancora!

- Scappare? E come faccio, che mi sono storta una zampa? Non ce la faccio!

E così, col lupo tutto malconcio che voleva scappare, e lei che fingeva di zoppicare, presero la via di casa.

- Ahi, ahi, compare mio, - gemeva la volpe, - come faccio con questa zampa? Portami un po' in groppa.

E il lupo dovette prenderla in groppa. E così andarono, la volpe sana a cavallo del lupo mezzo morto. E cantava, la comare: Guardate il caso strano, / Il morto porta il sano!

- Perché canti così, comare? - chiedeva il lupo.

- Eh, compare, è la canzone che dice così. Canto per tenerti allegro per la strada.

Arrivarono a casa. Il lupo, tante legnate aveva avuto e tanta fatica aveva fatto a portare la volpe in groppa che cadde per morto e morto rimase. E così la volpe si vendicò di quell'agnello che lui s'era mangiato tutto da solo.

Cuccurucù, / E il lupo non c'è più.


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