Folk Tale

I tre orfani

AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
LanguageItalian
OriginItaly

Un uomo con tre figli morì di malattia. I tre figli diventarono tre orfani. Il grande un giorno disse: - Fratelli, parto. Vado a cercar fortuna -. Arrivò a una città e cominciò a gridare per le vie: Chi mi vuole per garzone / Che lo voglio per padrone!

S'affacciò da un balcone un gran signore. - Se ci mettiamo d'accordo, ti prendo per garzone. - Sì, datemi quel che voi volete.

- Ma io voglio ubbidienza.

- E io v'ubbidisco in tutto.

Alla mattina lo chiamò e gli disse: - Te', prendi questa lettera, monta su questo cavallo e parti. Ma non toccare mai le redini, perché se le tocchi il cavallo torna indietro. Non hai che da lasciarlo correre, perché sa lui portarti dove devi consegnare questa lettera.

Montò a cavallo e partì. Galoppa e galoppa, arrivò sul ciglio d'un burrone. "Casco!", pensò l'orfano, e tirò le redini. Il cavallo si voltò e tornò in un lampo al palazzo.

Il padrone, vedendolo tornare, disse: - Vedi? Non sei andato dove ti avevo mandato! Sei licenziato. Va' a quel mucchio di danari, prendine quanti ne vuoi e vattene.

L'orfano si riempì le tasche e se ne andò. Come uscì, andò diritto all'Inferno.

Degli altri due orfani, vedendo che il fratello grande non tornava, il secondo decise di partire anche lui. Fece la stessa strada, arrivò alla stessa città, e anche lui prese a gridare: Chi mi vuole per garzone / Che lo voglio per padrone!

S'affacciò quel signore e lo chiamò. Si misero d'accordo, e la mattina gli diede le stesse istruzioni che al fratello e lo mandò con la lettera. Anche lui, appena arrivò sul ciglio del burrone, tirò le redini e il cavallo tornò indietro. - Ora, - disse il padrone, - prendi quanti danari vuoi e te ne vai! - Lui si riempì le tasche e partì. Partì e giù dritto all'Inferno.

Vedendo che né l'uno né l'altro fratello tornava, il fratello piccolo partì anche lui. Fece la stessa strada, arrivò alla stessa città, gridò chi mi vuole per garzone che lo voglio per padrone, s'affacciò quel signore, lo fece salire e gli disse: - Io ti do danari, da mangiare e quel che vuoi, ma a patto che ubbidisci.

L'orfano accettò e la mattina il padrone gli diede la lettera con tutte le istruzioni. Arrivato a quel ciglio di burrone, il ragazzo guardò giù per il dirupo sentendosi venire la pelle d'oca, ma pensò: "Alla speranza di Dio", chiuse gli occhi, e, quando li aprì, era già dall'altra parte.

Galoppa galoppa arrivò a un fiume largo come un mare. Lui pensò: "M'annegherò, che ci posso fare! Del resto, alla speranza di Dio!" In quella, l'acqua si spartì e lui traversò il fiume.

Galoppa galoppa e vide una fiumana d'acqua rossa di sangue. Pensò: "Ecco che m'annego. Del resto, alla speranza di Dio!", e si buttò avanti. Davanti al cavallo, l'acqua si spartiva.

Galoppa galoppa vide un bosco, tanto fitto che non ci passava neanche un uccellino. "Qui mi perdo, - pensò l'orfano. - Del resto se mi perdo io si perde anche il cavallo. Alla speranza di Dio!", e andò avanti.

Nel bosco incontrò un vecchio che tagliava un albero con un filo d'avena. - Ma che fai? - gli chiese. - Con un filo d'avena vuoi tagliare un albero?

E lui: - Di' ancora una parola e ti taglio anche la testa.

L'orfano galoppò via.

Galoppa galoppa vide un arco di fuoco con due leoni uno da una parte uno dall'altra. "Ora a passare lì in mezzo mi brucio; ma se brucio io brucia anche il cavallo. Avanti, alla speranza di Dio!"

Galoppa galoppa vide una donna ginocchioni sopra una pietra, che pregava. Arrivato là il cavallo tutt'a un tratto si fermò. L'orfano capì che era a quella donna che doveva dare la lettera, e gliela diede.

La donna aprì la lettera, lesse, poi prese un pugno di sabbia e lo gettò per aria. L'orfano rimontò a cavallo e prese la via del ritorno.

Quando tornò dal padrone, questi, che era il Signore, gli disse: - Il burrone devi sapere che è la cascata dell'Inferno, l'acqua è le lagrime della Madre mia, il sangue è il sangue delle mie cinque piaghe, il bosco è le spine della mia corona, l'uomo che tagliava l'albero col filo d'avena è la Morte, l'arco di fuoco è l'Inferno, i due leoni sono i tuoi fratelli, e la Donna inginocchiata è la Mamma mia. Tu m'hai ubbidito: prendi dal mucchio d'oro quanti danari vuoi.

L'orfano non voleva nulla, ma finì per prendere un solo marengo, e così si licenziò dal Signore.

L'indomani, quando andò a far la spesa, lo spendeva e il marengo era sempre nella sua tasca. Così visse felice e contento.


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