Folk Tale

L'uomo che rubò ai banditi

AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
ATU954
LanguageItalian
OriginItaly

Sei banditi molto temuti e potenti, viventi di rapina, rubando e assassinando sempre, abitavano in una casa sul monte, in cui era una stanza piena di danaro. Ogni volta che uscivano, nascondevano la chiave di casa sotto un sasso.

Un giorno un contadino e suo figlio che andavano per legna vedono uscire i banditi e si nascondono; così videro dove lasciavano la chiave. Quando i banditi furono lontani, i due presero la chiave di sotto la pietra, aprirono, si riempirono le tasche di quattrini; poi chiusero, rimisero la chiave a posto, e via al paese tutti contenti.

L'indomani padre e figlio rubarono ancora ai banditi, e il giorno dopo lo stesso: il terzo giorno il figlio, appena aperta la porta, cascò in un pozzo pieno di melma che i banditi avevano scavato apposta sotto alla soglia. Il babbo provò a tirar su il figlio, ma non ci riusciva. Aveva paura che arrivassero i banditi, e che trovando il figlio riconoscessero anche lui. Allora tagliò la testa al figlio e se la portò a casa.

Quando tornarono i banditi trovarono un morto nel pozzo, ma non poterono sapere chi era perché era senza testa. E pensarono di appenderlo a un albero secco in cima al monte, lasciando uno di guardia, per vedere chi veniva a piangerlo. Il babbo voleva il cadavere del figlio e andò a domandare consiglio a una mainarscia (Nota 1 Mainarscia (dial. sardo): maga, maliarda.) che gli disse cosa doveva fare.

Va di notte, arriva fin quasi sotto l'albero secco e si nasconde; e un altro suo figlio si nasconde dall'altra parte del monte, e con due tavolette di legno batte facendo il rumore di due montoni che cozzano. Il bandito che faceva la guardia al morto era tutto il giorno che non mangiava, e a sentire quei colpi, va a vedere se acchiappa quei montoni per farseli arrosto. Il babbo del morto, appena il bandito si allontana, stacca il figlio dall'albero e se lo porta via di corsa.

I banditi, saputo il fatto, volevano vendicarsi a tutti i costi del compagno del morto, ma non riuscivano a scoprirlo. Un giorno, passato molto tempo, scesero al villaggio per affari, e seppero che uno del luogo s'era arricchito da poco, ed era proprio il babbo del morto. Subito i banditi ordinarono a un bottaio sei botti grandi con un fondo a coperchio, ed entrarono ognuno in una botte, tutti armati. Poi mandarono il bottaio, con la scusa che non aveva posto in bottega, a casa di quell'uomo arricchito che stava lì vicino, a pregarlo di tenere quelle sei botti finché il padrone non venisse a ritirarle. Il ricco dice di sì e fa mettere le botti in cantina. La notte, una serva prima d'andare a dormire va a prendere del vino e sente parlare in quelle botti. - Be', è ora o no di uscire ad ammazzare il padrone di casa? - dicevano. A quella voce la serva tornò su tutta tremante. Sveglia il padrone, e gli racconta tutto. Il padrone chiama i barracelli (Nota 2 Barracello: "Guardia armata di Sardegna. Compagnie dei b., società per assicurare la tutela della proprietà agricola, sorte in Sardegna verso il 1650 e tuttora esistenti" (Dizionario enciclopedico italiano).) e i cavalleggeri e scende in cantina ad arrestare i banditi e un po' ne arrestarono un po' ne uccisero. Così è finita la vita loro: e l'uomo che aveva rubato ai banditi restò ricco, e visse tranquillo a casa sua.


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