Folk Tale

Marzo e il pastore

AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
LanguageItalian
OriginItaly

C'era un pastore che aveva più pecore e montoni di quanti grani di sabbia ha la riva del mare. Con tutto questo, stava sempre con l'anima in pena per la paura che gliene morisse qualcuna. L'inverno era lungo, e il pastore non faceva altro che supplicare i Mesi: - Dicembre, siimi propizio! Gennaio, non mi uccidere le bestie col gelo! Febbraio, se sei buono con me ti renderò sempre onore!

I Mesi stavano ad ascoltare le preghiere del pastore, e sensibili come sono a ogni atto d'omaggio, le esaudivano. Non mandarono né pioggia né grandine, né malattie del bestiame, e le pecore e i montoni continuarono a pascolare tutto l'inverno e non presero nemmeno un raffreddore.

Passò anche Marzo, che è il mese più difficile di carattere; e andò bene. S'arrivò all'ultimo giorno del mese, e il pastore ormai non aveva più paura di niente; adesso si era all'Aprile, alla primavera, e il gregge era salvo. Smise il suo solito tono supplichevole, e prese a sghignazzare e a fare il gradasso: - O Marzo! O Marzo! Tu che sei lo spavento dei greggi, a chi credi di far paura? Agli agnellini? Ah, ah, Marzo, io non temo più! Siamo in primavera, non mi puoi più far del male, Marzo dei miei stivali, puoi andartene proprio a quel paese!

A udire quell'ingrato che osava parlare così a lui, Marzo si sentì saltar la mosca al naso. Impermalito corse a casa di suo fratello Aprile e gli disse: O Aprile mio fratello, / Imprestami tre dei tuoi dì / Per punire il pastorello / Che lo voglio far pentir.

Aprile, che a suo fratello Marzo era affezionato, gli prestò i tre giorni. Marzo per prima cosa fece una corsa tutt'intorno al mondo, raccolse i venti, le tempeste e le pestilenze che c'erano in giro e scaricò tutto addosso al gregge di quel pastore. Il primo giorno morirono i montoni e le pecore che non erano tanto in gamba. Il secondo giorno toccò agli agnelli. Il terzo giorno non restò una bestia viva in tutto il gregge, e al pastore rimasero solo gli occhi per piangere.


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