Folk Tale

Pelle di vecchia

AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
ATU923
LanguageItalian
OriginItaly

C'era un Re con tre figlie femmine. Andò alla fiera e prima di partire domandò alle figlie che regalo volevano. Una disse un fazzolettone, l'altra un paio di stivaletti, la terza disse un cartoccio di sale. Le due prime sorelle che non potevano vedere la più piccina, dissero al padre: - Lo sapete perché v'ha chiesto il sale, quella birbante? Perché vuol salarvi le cuoia.

- Ah, sì! - disse il padre. - A me vuol salare le cuoia? E io la caccio di casa, - e così fece.

Cacciata di casa, con la sua balia, con un sacchetto di monete d'oro, la povera ragazza non sapeva dove andare. Tutti i giovani che incontrava le davano noia, e allora la balia ebbe un'idea. Incontrarono un funerale, d'una vecchia morta a cent'anni, e la balia domandò al becchino: - Ce la vendete la pelle della vecchia? - Dovette contrattare un bel pezzo; poi il becchino prese un coltello, scorticò la vecchia ruga per ruga e ne vendette la pelle, tutta completa, col viso, i capelli bianchi, le dita con le unghie. La balia la fece conciare, la cucì su stoffa di cambrì e ci fece entrare la ragazza. E tutti stavano a vedere quella vecchia centenaria che parlava con voce argentina e camminava svelta come un frullino.

Incontrarono il figlio del Re. - Quella donna, - disse alla balia, - quanti anni ha codesta vecchia?

E la balia: - Domandateglielo voi.

E lui: - Nonnina, mi sentite, nonnina? Quanti anni avete?

E la ragazza, tutta ridente: - Io? Centoquindici!

- Caspita! - fa il figlio del Re. - E di dove siete?

- Del mio paese.

- E i vostri genitori?

- Sono il mio babbo e la mia mamma.

- E che mestiere fate?

- Vado a spasso!

Il figlio del Re si divertiva. Disse al Re e alla Regina: - Prendiamo questa vecchia a palazzo; finché vivrà ci terrà allegri.

Così la balia lasciò la ragazza a palazzo reale, dove le diedero una stanza al mezzanino, e il figlio del

Re quando non aveva nulla da fare andava a discorrere con la vecchia e a divertirsi alle sue risposte.

Un giorno, la Regina disse a Occhi-marci (la chiamavano così perché quella pelle di vecchia aveva tutti gli occhi cisposi): - Peccato che con quegli occhi non potete più fare i lavori!

- Eh, - disse Occhi-marci, - da giovane sì che sapevo filar bene!

E la Regina: - Be', provatevi a filare questo po' di lino, tanto per far qualcosa.

La vecchia, quando non c'era più nessuno, si chiuse a chiave, si cavò la buccia, e filò quel lino che era una meraviglia. Il figlio del Re, la Regina e tutta la Corte restarono a bocca aperta a vedere che una vecchia decrepita, tremolante e mezza cieca aveva potuto fare quel lavoro.

La Regina provò a darle da cucire una camicia. E lei, quando fu sola, tagliò e cucì la camicia tutta di trapunto, e sulla pettorina ricamò dei fiorellini d'oro che non se n'erano mai visti di così precisi. Gli altri non sapevano più cosa pensare. Ma il figlio del Re sospettava che ci fosse qualcosa sotto, e appena la vecchia si chiuse in camera andò a guardare dal buco della chiave. E cosa vide? La vecchia si toglieva la buccia e sotto c'era una ragazza giovane e bella come un occhio di sole. Il figlio del Re, senza starci a pensare, buttò giù la porta e abbracciò la ragazza che tutta vergognosa cercava di coprirsi. - Chi sei? - le diceva. - Perché ti sei travestita così?

E la ragazza disse d'esser anche lei figlia di Re, cacciata di casa e maledetta.

Il figlio del Re andò subito dai genitori e disse: - Sapete? Ho trovato una figlia di Re per moglie. Furono bandite le feste per lo sposalizio e s'invitarono tutti i Regnanti vicini e lontani. Venne pure il

Re babbo della sposa, ma non la riconobbe, così vestita coi veli e le corone. Al babbo la sposa aveva fatto cucinare le pietanze da una parte, tutte senza sale, tranne l'arrosto. Venne la minestra, gli invitati mangiavano, ma il padre della sposa smise dopo la prima cucchiaiata. Venne il lesso e il padre lo assaggiò appena, venne il pesce e il padre lo lasciò tutto nel piatto. - Non ho fame, - diceva. Ma quando venne l'arrosto gli piacque tanto che ne prese tre volte. Allora la figlia gli domandò perché gli altri piatti non li aveva toccati, e l'arrosto sì, e il Re disse che non sapeva come mai, l'arrosto l'aveva trovato saporito e tutto il resto scipito.

Disse la figlia: - Allora lo vedete quant'è cattivo il cibo senza sale? Ecco perché vostra figlia domandò il sale quando andaste alla fiera, e quelle perfide delle mie sorelle vi dissero che era per salarvi le cuoia...

Il padre allora riconobbe la figlia, l'abbracciò, le chiese perdono e castigò le sorelle invidiose.


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