Folk Tale

La storia di Campriano

TitleLa storia di Campriano
Book AuthorItalo Calvino
Chapter Nr.82
Language codeita
Origin (region)Lucchesìa

C'era un uomo, lavoratore di terra, che si chiamava Campriano. Aveva moglie e un mulo. Dalla campagna in cui zappava passava gente di Ciciorana (Nota 1 "Col nome di que' di Ciciorana si vuole indicare nelle nostre novelle una gente zotica e semplice per eccellenza" (Giannini, Novelle lucchesi).) , e lo chiamavano: - Campriano, che fai? - e gli domandavano se veniva a casa. E lui, col suo ciuco, spesso s'accompagnava a loro per un tratto.

Un mattino, Campriano fece entrare certe monete d'oro che aveva, nel didietro del ciuco. Passarono quelli di Ciciorana, e Campriano disse: - Vengo anch'io! - Caricò il ciuco e s'unì a loro discorrendo. Era tempo di primavera, le erbe sono belle, e anche le bestie vanno di corpo facilmente. Cammin facendo, tra la qualità dell'erba e la fatica, il ciuco cominciò a dar di corpo a tutt'andare: e buttò fuori quel danaro che il suo padrone gli aveva messo in corpo.

Gli domandarono quelli di Ciciorana: - Come, Campriano? Il tuo ciuco fa i danari?

E lui: - Eh, se non avessi questo ciuco, non potrei tirare avanti... È lui la mia fortuna.

Gli dissero subito: - Tu ce lo devi vendere, Campriano! Devi venderlo a noi!

- Eh, non lo vendo!

- Ma se lo vendessi, quanto chiederesti? Tanto?

- Non lo venderei per tutto l'oro del mondo. Bisognerebbe che mi offriste almeno almeno trecento scudi.

Quelli di Ciciorana misero le mani in tasca e tra tutti tirarono fuori trecento scudi. Presero il ciuco, e appena furono a casa dissero alle mogli di mettergli delle lenzuola sotto nella stalla perché al mattino avrebbero presi i denari fatti nella notte.

Alla mattina, corrono alla stalla. Le lenzuola erano piene di letame di ciuco. - Campriano ci ha ingannato! Ammazziamo Campriano! - e dato mano alle forche e ai badili andarono a casa di Campriano.

S'affacciò la moglie. - Campriano non c'è: è alla vigna!

- Lo faremo uscire noi dalla vigna! - gridarono e ripresero la strada. Alla vigna, lo chiamarono: - Campriano! Vieni! Ti vogliamo morto!

Esce Campriano di tra i filari: - Perché?

- Ci hai venduto il ciuco, e non fa i denari!

E Campriano: - Bisogna vedere come l'avete tenuto.

- Bene l'abbiamo tenuto: broda dolce da bere ed erbe fresche da mangiare!

- Povera bestia! Se non è morto poco ci manca! È abituato a mangiare roba dura per aver la forza di granire il denaro, non capite? Aspettate, - aggiunse, - verrò a vedere con voi. Se sta bene me lo ripiglio, se no ve lo tenete com'è e pazienza. Ma prima devo passare a casa un momento.

- Bene! Va' a casa e torna subito che t'aspettiamo qui.

Campriano corse dalla moglie e le disse: - Metti a bollire una pentola di fagioli. Ma bada, quando noi veniamo a casa, devi far finta di tirarla fuori dalla credenza mentre bolle. Hai capito?

Con gli uomini di Ciciorana, andò alla stalla e trovò il mulo tra le lenzuola piene di letame. - Mi meraviglio che non sia morto, - disse, - questa bestia per il lavoro non è più buona. Ma che maniera di fare! Se sapevo che me la riducevate così! Povera bestia!

Quelli di Ciciorana erano perplessi: - E adesso come la mettiamo?

- Come la mettiamo? Se sto zitto io vi conviene star zitti anche voialtri!

- Eh, sì, hai ragione!

- Be', è andata così. Venite a desinare a casa mia, facciamo la pace e chi ne ha avuto ne ha avuto. Arrivarono a casa di Campriano e trovarono la porta chiusa. Campriano bussò e sua moglie uscì dalla stalla, facendo finta di venire da fuori e d'entrare in casa allora.

In cucina il fuoco era spento; Campriano disse: - Come! Non mi hai fatto desinare?

- Torno ora dal campo, - dice lei, - ma desinare è presto rimediato.

Apparecchiò la tavola per tutti, poi aperse la credenza e c'era la pentola dei fagioli che stava bollendo. - Come? - dicono quelli di Ciciorana, - la pentola che bolle nella credenza? Come fa a bollire senza fuoco?

- Eh, se non avessi questa pentola! - dice Campriano. - Come faremmo ad andar a lavorare io e mia moglie se non fossimo sicuri di trovare la minestra già bollita da sé?

- Campriano, - dicono quelli, - ce la devi vendere.

- Ma neanche per tutto l'oro del mondo!

- Campriano, ci è andata male col mulo: ci devi vendere la pentola. Ti diamo trecento scudi -.

Campriano vendette la pentola per trecento scudi e loro se ne andarono.

La moglie gli disse: - Ti volevano già ammazzare per il mulo. E adesso come la rimedi?

- Aspetta a me, - disse Campriano. Andò da un macellaio, comprò una vescica di bue e la fece riempire di sangue crudo. Disse alla moglie: - Te', mettiti questa vescica in seno e non ti spaventare se vedrai che ti darò col coltello.

Arrivarono quelli di Ciciorana con randelli e pali. - Ti vogliamo morto! Rendici i nostri denari o ti ammazziamo!

- Che c'è, che c'è? Sentiamo le ragioni.

- Tu ci hai detto che la pentola bolliva senza fuoco. Noi siamo andati a lavorare con le nostre donne, siamo tornati e i fagioli erano crudi come prima!

- Piano, piano, qui dev'essere stata quella sciagurata di mia moglie. Ora le domando se alle volte non me l'avesse cambiata...

Chiama la moglie e dice: - Di' la verità, hai barattato la pentola a questi uomini?

E lei: - Certo: dài via le cose senza chiedermi niente; poi tocca a me lavorare! Non la voglio perdere io, quella pentola!

Campriano diede un urlo: - Ah, sciagurata! - Prese un coltello, le volò addosso, la colpì in quella vescica nascosta in seno che sprizzò sangue da tutte le parti. La donna cascò a terra in un lago.

I due di Ciciorana rimasero pallidi di spavento. - Per una pentola, Campriano, ammazzi una donna?

Campriano diede un'occhiata alla moglie tutta insanguinata e sembrò preso da un po' di compassione. - Ma, poverina anche lei, facciamola rivivere, allora! - Tirò fuori di tasca una cannuccia, la mise in bocca alla donna, soffiò tre volte e la donna si rialzò sana e fresca come prima.

I due di Ciciorana, a occhi sbarrati: - Campriano, - dissero, - questa cannuccia la devi dare a noi.

- Eh no, - disse Campriano, - tante volte mi prende la fantasia d'ammazzare mia moglie; e se non avessi la cannuccia non potrei farla rivivere.

Insistettero, insistettero, e finirono per dargli altri trecento scudi. E Campriano vendette la cannuccia. Andarono a casa loro, attaccarono briga con le mogli e le accoltellarono. La giustizia li prese mentre stavano ancora soffiando con la cannuccia e furono messi nella galera a vita.


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