Folk Tale

L'orco con le penne

Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
The Feathered OgreEnglishGeorge Martin1980
AuthorItalo Calvino
Book TitleFiabe italiane
Publication Date1956
ATU461
LanguageItalian
OriginItaly

Un Re s'ammalò. Vennero i medici e gli dissero: - Senta, Maestà, se vuol guarire, bisogna che lei prenda una penna dell'Orco. È un rimedio difficile, perché l'Orco tutti i cristiani che vede se li mangia. Il Re lo disse a tutti ma nessuno ci voleva andare. Lo chiese a un suo sottoposto, molto fedele e coraggioso, e questi disse: - Andrò. Gli insegnarono la strada: - In cima a un monte, ci sono sette buche: in una delle sette, ci sta l'Orco. L'uomo andò e lo prese il buio per la strada. Si fermò in una locanda, e il locandiere, nel discorrere: - Se tu mi portassi una penna anche a me, visto che fan tanto bene... - Sí, gliela porto volentieri, - disse l'uomo. -E se gli parli, all'Orco, vedi un po' di domandargli della mia figliola, che è tanti anni che m'è sparita e non so piú dov'è. Al mattino l'uomo proseguí. Arrivò a un fiume, chiamò il barcaiolo e si fece passare. Nel tragitto, si misero a discorrere. -Me la porta una penna anche a me? - chiese il barcaiolo. So che portano fortuna. - Sí, sí, gliela porto. -E se poi gli può domandare come mai è tanti anni che sono qui, e non riesco a uscire dalla barca. - Glielo dirò. Sbarcò e continuò la strada. A una fontana si sedette a mangiare un po' di pane. Vennero due signori ben vestiti e si sedettero anche loro lí a discorrere. Perché non ne portereste una anche a noi? - gli chiesero. E perché no? -E poi dovreste domandare all'Orco la ragione d'una cosa. Nel nostro giardino, una volta, c'era una fontana che mesceva oro e argento. E ora s'è asciugata. - Sí, glielo domanderò senz'altro. Riprese la via e rivenne buio. C'era un convento e lui bussò. Vennero i frati ad aprire e chiese asilo. - Passi, passi. Si mise a raccontarla ai frati. E i frati: - Ma le sa bene tutte le condizioni? -M'hanno detto che ci sono sette buche. In fondo a una buca c'è una porta. Busso, e c'è l'Orco. -Eh, galantuomo mio, - disse il Priore, - se non siete avvisato di tutte le condizioni, ci rimetterete la pelle. Credete che sia una bestia da nulla, l'Orco? Ora vi dico. Vuol dire che noi facciamo un piacere a voi e voi ce lo farete a noi. - D'accordo. -Sentite. Quando siete in cima alla montagna contate sette buche: la settima è quella dell'Orco. E voi scenderete in quella. In fondo a queste buche c'è un buio che non ci si vede di qua a là. Noi vi daremo una candela e dei fiammiferi, e cosí ci vedrete. Ma bisogna che andiate là a mezzogiorno in punto, perché a quell'ora l'Orco non c'è. Ci sarà la sua sposa, invece, che è una brava ragazza e vi avviserà di tutto. Perché se vi imbattete subito nell'Orco, vi mangia in un boccone. - Avete fatto bene a dirmelo: tutte cose che non sapevo. -Adesso vi dico una cosa che dovrete domandargli per conto nostro. Siamo stati qui non so quanti anni in pace, ma da dieci anni non facciamo altro che litigare. Chi vuol questo, chi vuol quello, si grida, si è sempre sottosopra. Cosa vorrà dire? L'uomo l'indomani mattina salí sulla montagna. Alle undici era in cima; si sedette a riposare. Quando suonò mezzogiorno s'infilò nella settima buca; c'era buio fitto ma lui accese la candela e vide una porta. Appena bussò gli aperse una bella ragazza. - Chi siete? Chi vi ha portato fin qui? Voi non sapete chi è mio marito! Tutti i cristiani che vede se li mangia. -Io sono venuto per prendergli delle penne. Visto che ci sono, tento. Se poi mi mangia, amen. -Senti, io sto qui da tanti anni e non ne posso proprio piú. Se tu sai fare bene, scappiamo tutti e due. Non ti deve vedere, se no ti mangia; ma io ti metterò sotto il letto. Quando lui verrà a letto io gli strapperò le penne. Quante? -Quattro penne -. E le raccontò tutto, del Re, del locandiere, del barcaiolo, dei due signori, dei frati, e delle loro domande. Cosí parlando, pranzarono. Intanto s'era fatta un'ora tarda. La giovane si mise a far da mangiare per l'Orco. - Quando ha fame sente subito il puzzo di cristiano; quando ha mangíato non lo sente piú. Se no, povero te! Alle sei, si sentí un gran rumore alla porta, e l'uomo, svelto, si cacciò sotto il letto. Entrò l'Orco, e cominciò a dire:

Mucci mucci,

Qui c'è puzza di cristíanucci 0 ce n'è, o ce n'è stati 0 ce n'è di rimpiattati.

-Macché, - disse la moglie. - Non capite piú niente dalla fame. Mettetevi a mangiare. L'Orco si mise a mangiare, ma l'odore di cristiano continuava a sentirlo, tant'è vero che dopo mangiato continuava a girare per la casa. Finalmente venne l'ora d'andare a letto. Si spogliarono, si misero sotto le coperte, e l'Orco s'addormentò. L'uomo sotto il letto stava tutto orecchi. - Sta' attento, - gli disse la donna sottovoce. - Ora faccio finta di sognare e gli strappo una penna -. Tirò via una penna e la passò a lui sotto il letto. Che fai? Mi spenni! - disse l'Orco. .. Stavo sognando... sognavi? -Sognavo quel convento laggiú. Da dieci anni i frati sono cosí cattivi, che non riescono piú a vivere assieme. -Non è mica un sogno: è la verità, - disse l'Orco. - Quei frati sono cosí cattivi perché da dieci anni è entrato in convento il Diavolo vestito da prete. - E cosa ci vorrebbe per farlo andar via? -Bisognerebbe che i frati veri si mettessero a fare buone azioni. Allora s'accorgerebbero di chi è il Diavolo, - e cosí dicendo l'Orco si riaddormentò.

Di lí a un quarto d'ora, la moglie gli tirò via un'altra penna e la porse all'uomo sotto al letto. - Ahi! Che male m'hai fatto! - Sognavo. - Di nuovo! E cosa sognavi? -La fontana laggíú, nel giardino di quei due signori, che mesceva oro e argento. Sognavo che era secca. Chissà cosa vuol dire? -Stanotte fai tutti sogni veri. La fontana è turata e non può piú buttare oro e argento. Bisognerebbe che scavassero su per il buco della fontana ma facendo adagio adagio: troverebbero una palla e attorno a questa palla una biscia addormentata. Dovrebbero schiacciare la testa della biscia sotto la palla prima che la biscia se ne accorga, e la fontana allora ributterebbe oro e argento. Dopo un quarto d'ora gli strappò ancora una penna. - Ahi! Stanotte hai deciso di spennarmi. - Abbi pazienza: sognavo. E che cosa ancora? Un barcaiolo, là sul fiume, che da tanti anni non riesce a uscire dalla barca. -Anche questo è vero. Lui non sa quello che dovrebbe fare: il primo che entra nella barca, dopo che ha pagato, invece di far scendere quello, scendere prima lui. Cosí ci rimarrebbe quello, e lui andrebbe via. La moglie gli strappò la quarta penna. - Ma che fai, accidenti! - Perdonami: continuo a sognare. Sognavo un locandiere che da tanti anni aspetta una figliola che s'è smarrita. -Sognavi di tuo padre, vuoi dire. Perché sei tu la figlia di quel locandiere... Alla mattina alle sei, l'Orco s'alzò, salutò la moglie e andò via. Allora l'uomo usci da sotto il letto, con le quattro penne involte in un pacchetto, prese sottobraccio la giovane e scapparono insieme. Passarono dal convento e spiegarono ai frati: - Sentite, m'ha detto l'Orco che uno tra voialtri è il Diavolo. Dovete mettervi a far del gran bene e lui scappa. I frati si misero a fare buone azioni finché il Diavolo scappò. I due passarono dal giardino; diedero una penna ai due signori spiegarono loro della biscia. E la fontana si rimise a buttare oro argento. Arrivarono dal barcaiolo. - Ecco la penna! - Vi ringrazio. E di me, cos'ha detto? - Ora non glielo dico. Glielo dirò quando sarò passato. Una volta sbarcati, gli spiegarono come doveva fare. Giunto alla locanda, l'uomo gridò: - Locandiere, sono qui con penna e figlia! - Il locandiere voleva dargliela subito in isposa. -Aspetta che vado a portare la penna al Re e gli chiedo licenza. Portò la penna al Re, che guarí e gli diede una mancia. L'uomo disse:- Ora se Vostra Maestà permette, vado alle mie nozze -. Il gliraddoppiò la mancia e lui andò. Arrivò alla locanda, ma l'Orcos'era accorto della sparizione della giovane e correva per riprenderla e mangiare tutti in un boccone. Arrivò al fiume e saltò nella barca. - Paghi il traghetto, - disse il barcaiolo. L'Orco pagò e non immaginando che il barcaiolo sapesse il segreto non fece attenzione: il barcaiolo saltò a riva per primo, e l'Orco non poté piú uscire dalla barca.


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