Folk Tale

L’Orco e le due comari

Translated From

S’Orcu e is duas gomais

AuthorFrancesco Mango
LanguageSardinian
LanguageItalian
OriginItaly

Una volta c’erano due comari, stavano accanto, si volevano molto bene, e uscivano sempre insieme. Un giorno uscirono a passeggio, e son passate presso un orto; una di queste aveva visto un fungo, e siccome era incinta, disse alla comare: – «Entriamo, perché ho visto un fungo, e l’ho desiderato». Rispose la comare: – «Sì, entriamo subito, profittiamo di questo momento che non ci vede nessuno». Entrarono, e si avvicinano per tirarlo, tirano e non vuole uscire, tirano forte ed esce l’Orco che disse a quella donna: «Il fungo te lo do, però ad un patto. Quando partorirai, farai una bella bimba, e, arrivata all’età di quattro anni, la condurrai da me». Dopo poco tempo quella donna si era sgravata, e aveva fatto una bimba bella come il sole, bianca e rossa, con i capelli color d’oro, e l’aveva chiamata Maria. Questa bimba quanto più cresceva, più bella era. Appena compìti quattro anni, la madre si ricordò della promessa fatta all’Orco di condurla da lui, e la condusse. L’Orco vedendola così bella, se ne innamorò, e le disse: – «Tu sarai la mia compagna». Allora la madre si congedò, e se ne andò, e Maria restò sola con l’Orco. Era lei la padrona di tutto il palazzo. La stimava molto, ma non la lasciava uscire. Quando l’Orco veniva a casa, chiamava Maria e le diceva: – «Mela mia de appiu, gettami i capelli che me ne alzo». Quando Maria arrivò a diciotto anni, era una bella ragazza. Un giorno era affacciata; passò una carrozza con un signore seduto, questo era un principe. Appena visto Maria, se ne innamorò e disse: – «Me la voglio sposare». Anch’essa si era innamorata di lui, perché era pure un bel giovane. Da quel giorno non mancava di passare. Un giorno Maria cercando non so che dentro un tiretto, trovò tre gomitoli, e domandò all’Orco: – «A che servono questi gomitoli?» – «Questi gomitoli servono: se per caso mai ti volessero inseguire, gettando tu questi, non arrivano mai a te, perché gettandone uno, esce un mare di acqua, e gettandone un altro, esce un mare di fuoco, e se getti l’altro, esce un mare di spine». Maria, appena sentito questo, se ne impossessò. Dopo pochi giorni, disegnò col principe di fuggire; rimasero intesi che lui doveva portare una scala di legno, e appoggiandola alla finestra, Maria doveva scendere da lì. Il giorno che avevano stabilito, arrivò il principe; mette la scala; Maria scende; e la fa sedere in carrozza con lui, e partono. Ecco che si ritira l’Orco, chiama Maria come soleva far sempre, e nessuno risponde; chiama un’altra volta, niente; s’affaccia e la vede in carrozza. Piglia, e corre per ripigliarla con esso. Appena Maria s’accorse, prende uno di quei gomitoli, lo getta ed esce un mare di acqua; piglia l’Orco e si beve tutta l’acqua. Maria getta l’altro, l’Orco rigetta l’acqua e spenge il fuoco; getta l’altro ed esce un mare di spine. Quando egli vide l’impossibilità, chiamò Maria e le disse: – «Guardami per l’ultima volta». Lei si volta, e l’Orco le disse: – «Che si volti la tua faccia come quella di un gatto». E così fu. Arrivati al palazzo reale, la regina appena la vide, disse al figlio: – «E vuoi sposare questo mostro?» E il figlio rispose: – «Ma quando io l’ho rubata, aveva la faccia come la nostra». La regina non poteva veder questa. Il principe la chiude dentro una camera, e non la lascia uscire per niente. Un giorno il re ordinò a tutte le nuore di presentargli un paio di tendine per vedere quali sarebbero state più ben eseguite, e anche Maria doveva presentarle. Che fa questa? manda una cameriera dall’Orco, e gli manda a dire: che il re aveva ordinato a tutte le nuore di presentargli un paio di tendine, e che lei non sapeva come fare. Ecco che l’Orco le manda le tendine; Maria tutta contenta la sera le doveva presentare, si vestì ed entrò nella sala; le cognate si guardavano e ridevano, dicendo tra loro: – «Che cosa saprà fare questa dalla faccia del gatto?» Ecco che ciascheduna presenta le sue; al re piacquero molto più quelle di Maria, fece tanti complimenti a quella, e alle altre niente. Le cognate sentivano tanta gelosia di Maria che non si crede. Basta. Finita la presentazione, ognuno se ne va alla casa sua. Il dimane Maria mandò di nuovo la cameriera dall’Orco per dirgli che voleva una scatola ove fosse dell’acqua per fargliene andar via quella pelle, e quindi ritornare com’era. L’Orco le mandò una bella scatola con tante specie di acque e saponetti; Maria si lava, e se ne va tutto, e le viene la faccia come l’aveva. Allora il principe la sposò, e fecero venire l’Orco per stare con loro.


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