Folk Tale

La filatrice pigra

Translated From

Die faule Spinnerin

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
De luie spinsterDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Ả kéo sợi lười biếngVietnamese__
Den dovne spinderskeDanish__
La hilandera holgazanaSpanish__
The lazy spinnerEnglish__
ATU1405
LanguageItalian
OriginGermany

La filatrice pigra

In un villaggio vivevano due sposi, e la donna era così pigra che non aveva mai voglia di lavorare, e quel che il marito le dava da filare, non lo finiva mai, e se anche lo filava, non lo passava all'aspo, ma lasciava tutto quanto avvolto sul rocchetto.Un giorno che il marito la rimproverava, ella lo rimbeccò dicendo:-Come faccio ad annaspare se non ho aspo?Va'nel bosco e fammene uno-.-Se è tutto qui- disse l'uomo -andrò nel bosco e prenderò il legno per fare l'aspo.- Allora la donna temette che, trovato il legno, ne facesse un aspo, ed ella fosse poi costretta ad annaspare e a filare di nuovo.Rifletté‚ un poco e le venne in mente una bella idea:corse di nascosto dietro al marito, e quando egli si fu arrampicato su di un albero per scegliere e tagliare il legno, si acquattò in un cespuglio, dove il marito non poteva vederla, e gridò:-A tagliar legna per aspo, si muore;chi se ne serve è preso da malore.-L'uomo tese l'orecchio, posò un attimo la scure e stette a pensare che cosa ciò potesse voler dire.-Mah- disse infine -cosa vuoi che sia stato!Ti hanno fischiato le orecchie, è inutile spaventarsi!- Prese di nuovo la scure e stava per menare il colpo, quando da sotto gridarono di nuovo:-A tagliar legna per aspo, si muore;chi se ne serve è preso da malore.-Egli si fermò, ebbe una gran paura e si mise a rimuginare.Ma dopo un po'tornò a farsi coraggio, afferrò la scure per la terza volta e fece per menare il colpo.Ma per la terza volta si senti gridar forte:-A tagliar legna per aspo, si muore;chi se ne serve è preso da malore.-Allora egli ne ebbe abbastanza, tutta la voglia gli era passata;scese in fretta dall'albero e s'incamminò verso casa.La moglie corse più veloce che pot‚ per un altro sentiero, per arrivare a casa prima di lui.E quando egli entrò nella stanza, disse, con un aria innocente come se niente fosse:-Be', mi hai portato del buon legno per l'aspo?-.-No- rispose egli -ho capito che annaspare non va bene.- Le raccontò quel che gli era successo nel bosco e, da quel giorno in poi, la lasciò in pace con l'aspo.Ben presto, però, l'uomo prese a seccarsi del disordine che c'era in casa.-Moglie- disse -è una vergogna che quel filato rimanga sul rocchetto.- -Sai?- diss'ella.-Dato che non riusciamo ad avere un aspo, mettiti in solaio, e io starò sotto:ti butterò su il rocchetto e tu lo butterai giù:così faremo la matassa.- -Sì, va bene- rispose il marito.Così fecero e, quand'ebbero finito, egli disse:-Adesso che la matassa è fatta, bisogna anche farla cuocere-.La donna ebbe di nuovo timore ma disse:-Sì, la faremo bollire domattina presto- e pensava intanto a un'altra astuzia.Si alzò di buon mattino, accese il fuoco, appese il paiolo, ma al posto del filo ci mise dentro un mucchio di stoppa e lo fece bollire.Poi andò dal marito, che era ancora a letto, e gli disse:-Io devo uscire, tu nel frattempo alzati e cura il filo che è sul fuoco, nel paiolo;ma devi farlo per tempo, fa'attenzione:se il gallo canta e tu non ci badi, il filo diventa stoppa-.L'uomo non perse tempo, si alzò in fretta e andò in cucina.Ma quando si avvicinò al paiolo e vi guardò dentro, non vide altro che un mucchio di stoppa.Allora se ne stette ben zitto senza fiatare, pensando di essersi sbagliato e che la colpa fosse sua, e da allora in poi non parlò più di filo n‚ di filare alla moglie, che ne fu ben felice.


Text view