Folk Tale

Biancaneve

Translated From

Schneewittchen

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
SneeuwwitjeDutchM.M. de Vries-Vogel1940
H ΧιονάτηGreek__
Bạch Tuyết và bảy chú lùnVietnamese__
SnehvideDanish__
Pamuk Prenses ve 7 CücelerTurkish__
Branca de NevePortuguese__
BlancanievesSpanish__
Putri Salju dan Tujuh KurcaciIndonesian__
Little Snow WhiteEnglishMargaret Hunt1884
Królewna ŚnieżkaPolish__
Blanche-NeigeFrench__
MjallhvítIcelandic__
HófehérkeHungarianBenedek Elek_
ATU709
LanguageItalian
OriginGermany

Biancaneve

Una volta, in inverno inoltrato, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva seduta accanto a una finestra dalla cornice d'ebano.E, mentre cuciva e alzava gli occhi per guardare la neve, si punse un dito e tre gocce di sangue caddero nella neve.Il rosso era così bello su quel candore, che ella pensò fra s‚:"Avessi un bambino bianco come la neve, rosso come il sangue e nero come il legno della finestra!."Poco tempo dopo, diede alla luce una bimba bianca come la neve, rossa come il sangue e con i capelli neri come l'ebano;e, per questo, la chiamarono Biancaneve.E, quando nacque, la regina morì.Dopo un anno, il re prese di nuovo moglie:una donna bella, ma orgogliosa;non poteva tollerare che qualcuno la superasse in bellezza.Possedeva uno specchio e, quando vi si specchiava, diceva:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-E lo specchio rispondeva:-E'il tuo, Regina, di tutte il più bello!-Ed ella era contenta, perché‚ sapeva che lo specchio diceva la verità.Ma Biancaneve cresceva, diventando sempre più bella e, quand'ebbe sette anni, era bella come la luce del giorno e più bella della regina stessa.Una volta che la regina interrogò lo specchio:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?- Lo specchio rispose:-Il tuo aspetto qui di tutte è il più bello, ma Biancaneve dalla chioma corvina è molto più bella della Regina!-All'udire queste parole, la regina allibì e sbiancò per l'ira e l'invidia.Da quel momento in poi, la sola vista di Biancaneve la sconvolgeva, tanto la odiava.Invidia e superbia crebbero a tal punto in lei, da non lasciarle più pace n‚ giorno n‚ notte.Allora chiamò un cacciatore e disse:-Conduci la bambina nella foresta selvaggia, non voglio più vederla.Uccidila e portami i polmoni e il fegato come prova della sua morte-.Il cacciatore obbedì e condusse Biancaneve lontano, ma quando estrasse il coltello per trafiggere il suo cuore innocente, ella si mise a piangere e disse:-Ah, caro cacciatore, risparmiami la vita!Me ne andrò nel bosco e non farò mai più ritorno a casa-.Ed ella era tanto bella, che il cacciatore ne ebbe pietà e disse:-Va'pure, povera bimba-."Le bestie feroci ti divoreranno ben presto"pensava;ma sentiva che gli si era levato un grosso peso dal cuore, non dovendola più uccidere.E siccome, proprio in quel momento, arrivò di corsa un cinghialetto, lo sgozzò, gli tolse i polmoni e il fegato e li portò alla regina come prova.Ella, nella sua bramosia, li fece cucinare sotto sale e li divorò credendo di mangiare polmoni e il fegato di Biancaneve.Intanto la povera bambina era tutta sola nella grande foresta, e aveva tanta paura che temeva anche le foglie degli alberi e non sapeva cosa fare per porsi in salvo.Allora si mise a correre e corse sulle pietre aguzze e fra le spine;le bestie feroci le passavano accanto, ma senza farle alcun male.Corse finché‚ la ressero le gambe;sul far della sera, vide una piccola casetta e vi entrò per riposarsi.Nella casetta ogni cosa era minuscola ma straordinariamente linda e aggraziata.C'era un tavolino ricoperto da una candida tovaglietta e apparecchiato con sette piattini:ogni piattino aveva il suo cucchiaino, sette coltellini, sette forchettine e sette bicchierini.Lungo la parete, l'uno accanto all'altro, c'erano sette lettini, coperti di candide lenzuola.Biancaneve aveva tanta fame e tanta sete che mangiò un po'di verdura e di pane da ciascun piattino, e bevve una goccia d vino da ogni bicchierino, poiché‚ non voleva portare via tutto a uno solo.Poi, dato che era tanto stanca, si sdraiò in un lettino ma non ce n'era uno che le andasse bene:questo era troppo lungo, quell'altro troppo corto;finalmente il settimo fu quello giusto, vi si coricò, si raccomandò a Dio e si addormentò.Quando fu buio arrivarono i padroni di casa:erano sette nani che estraevano i minerali dai monti.Accesero le loro sette candeline e, quando la casetta fu illuminata, si accorsero che era entrato qualcuno, perché‚ non era tutto in ordine come l'avevano lasciato.Il primo disse:-Chi è seduto sulla mia seggiola?- Il secondo:-Chi ha mangiato dal mio piattino?-.Il terzo.-Chi ha preso un pezzo del mio panino?-.Il quarto:-Chi ha mangiato un po'della mia verdura?-.Il quinto:-Chi ha usato la mia forchettina?-.Il sesto:-Chi ha tagliato con il mio coltellino?-.Il settimo:-Chi ha bevuto dal mio bicchierino?- Poi il primo si guardò intorno e vide che il suo letto era un po'schiacciato e disse:-Chi ha schiacciato il mio lettino?-.Gli altri arrivarono di corsa e gridarono:-Anche nel mio c'è stato qualcuno!-.Ma il settimo, quando guardò nel suo lettino, vi scorse Biancaneve addormentata.Allora chiamò gli altri che accorsero e, gridando di meraviglia, presero le loro sette candeline e illuminarono Biancaneve.-Ah, Dio mio!ah, Dio mio!- esclamarono -che bella bambina!- E la loro gioia fu tale che non la svegliarono ma la lasciarono dormire nel lettino.Il settimo nano dormì con i suoi compagni:un'ora con ciascuno, e la notte passò.Al mattino, Biancaneve si svegliò e, vedendo i sette nani, s'impaurì.Ma essi le chiesero con gentilezza:-Come ti chiami?-.-Mi chiamo Biancaneve- rispose.-Come hai fatto ad arrivare fino alla nostra casa?- chiesero ancora i nani.Allora ella si mise a raccontare che la sua matrigna voleva farla uccidere, ma il cacciatore le aveva risparmiato la vita ed ella aveva corso tutto il giorno, finché‚ aveva trovato la casina.I nani dissero:-Se vuoi provvedere alla nostra casa, cucinare, fare i letti, lavare, cucire e fare la calza, e tenere tutto in ordine e ben pulito, puoi rimanere con noi e non ti mancherà nulla-.Biancaneve promise che avrebbe fatto tutto ciò, e tenne in ordine la loro casetta.La mattina i nani andavano nei monti in cerca di minerali e dl oro, la sera ritornavano e la cena doveva essere pronta.Durante la giornata la fanciulla era sola e i nani la misero in guardia dicendole:-Fai attenzione alla tua matrigna, farà in fretta a sapere che tu sei qui:non aprire a nessuno-.Ma la regina, credendo di aver mangiato il fegato e i polmoni di Biancaneve, non pensava ad altro se non ch'ella era di nuovo la prima e la più bella;andò davanti allo specchio e disse:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-E lo specchio rispose:-Il tuo aspetto qui di tutte è il più bello.Ma lontano da qui, in una casina di sette nani, piccina piccina, è Biancaneve dalla chioma corvina molto più bella della Regina!-La regina inorridì poiché‚ sapeva che lo specchio non mentiva e capì che il cacciatore l'aveva ingannata e che Biancaneve era ancora in vita.E, siccome lo specchio le aveva rivelato che la bambina si trovava fra i monti, presso i sette nani, si mise a pensare nuovamente a come fare per ucciderla:perché‚ se non era la più bella in tutto il paese, l'invidia non le dava requie.Pensa e ripensa, si tinse il viso e si travestì da vecchia merciaia, riuscendo a rendersi perfettamente irriconoscibile.Così camuffata, passò i sette monti e arrivò fino alla casa dei setti nani;bussò alla porta e gridò:-Roba bella, comprate!comprate!-.Biancaneve diede un'occhiata fuori dalla finestra e disse:-Buon giorno, buona donna, cosa avete da vendere?-.-Roba buona, roba bella- rispose la vecchia -stringhe di tutti i colori.- E, così dicendo, ne tirò fuori una di seta variopinta e gliela mostrò."Questa brava donna posso lasciarla entrare"pensò Biancaneve "ha buone intenzioni."Aprì la porta e si comprò la stringa colorata.-Aspetta bimba- disse la vecchia -come se conciata!Vieni per una volta voglio allacciarti io come si deve!- Biancaneve non sospettò nulla di male, le si mise davanti e si lasciò allacciare con la stringa nuova.Ma la vecchia strinse tanto e così rapidamente che a Biancaneve mancò il respiro e cadde a terra come morta.-Finalmente la tua bellezza è tramontata!- disse la perfida donna, e se ne andò.Poco dopo, a sera, ritornarono i sette nani:come si spaventarono nel vedere la loro cara Biancaneve distesa a terra, immobile come se fosse morta!La sollevarono e, vedendo che aveva la vita troppo stretta, tagliarono la stringa.Allora ella incominciò a respirare a fatica, poi, a poco a poco, riprese vigore.Quando i nani udirono ciò che era accaduto, dissero:-La vecchia merciaia non era altri che la regina.Sta'in guardia, e non lasciar entrare nessuno, mentre noi non ci siamo!-.Ma la regina cattiva, appena a casa, andò davanti allo specchio e domandò:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-E lo specchio rispose:-Il tuo aspetto qui di tutte è il più bello.Ma lontano da qui, in una casina di sette nani, piccina piccina, è Biancaneve dalla chioma corvina molto più bella della Regina!-All'udire queste parole, il sangue le affluì tutto al cuore dallo spavento, poiché‚ vide che Biancaneve era tornata a vivere.Così si rimise nuovamente a pensare a come potesse sbarazzarsene e pensò di utilizzare un pettine avvelenato.Poi si travestì e prese nuovamente le sembianze di una povera donna, del tutto diversa dalla precedente, però.Passò i sette monti e giunse alla casa dei nani;bussò alla porta e gridò:-Roba bella, comprate!comprate!-.Biancaneve diede un'occhiata fuori e disse:-Non posso lasciar entrare nessuno-.Ma la vecchia disse:-Guarda un po'che bei pettini!-.Tirò fuori quello avvelenato e glielo mostrò.Alla bambina piacque tanto che si lasciò raggirare, aprì la porta e lo comprò.Poi la vecchia disse:-Lascia che ti pettini-.Biancaneve non sospettò nulla di male, ma come la vecchia le infilò il pettine fra i capelli, il veleno agì e la fanciulla cadde a terra come morta.-Finalmente è finita per te!- disse la vecchia, e se ne andò.Ma, per fortuna era quasi sera e i sette nani stavano per ritornare.Non appena videro Biancaneve distesa a terra come morta, pensarono subito a un nuovo imbroglio della cattiva matrigna;si misero a cercare e trovarono il pettine avvelenato.Come l'ebbero tolto, Biancaneve si riebbe e raccontò ciò che le era accaduto.Allora essi le raccomandarono ancora una volta di stare attenta e di non aprire la porta a nessuno.A casa, la regina si mise davanti allo specchio e disse:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-Come al solito lo specchio rispose:-Il tuo aspetto qui di tutte è il più bello.Ma lontano da qui, in una casina di sette nani, piccina piccina, è Biancaneve dalla chioma corvina molto più bella della Regina!-A queste parole, ella rabbrividì e fremette per la collera.Poi gridò:-Biancaneve deve morire, dovesse costarmi la vita.- Andò in una stanza segreta dove nessuno poteva entrare e preparò una mela velenosissima.Di fuori era così bella rossa, che invogliava solo a vederla, ma chi ne mangiava un pezzetto doveva morire.Quando la mela fu pronta, ella si tinse il viso e si travestì da contadina;così camuffata passò i sette monti e arrivò fino alla casa dei nani.Bussò, Biancaneve si affacciò alla finestra e disse:-Non posso lasciar entrare nessuno, i nani me l'hanno proibito!-.-Non importa- rispose la contadina -venderò lo stesso le mie mele.Tieni, voglio regalartene una.- -No- disse Biancaneve, -non posso accettar nulla.- -Hai forse paura del veleno?- disse la vecchia.-Facciamo così:tu mangerai la parte rossa e io quella bianca.- Ma la mela era fatta con tanta arte che soltanto la parte rossa era avvelenata.Biancaneve desiderava tanto la bella mela e, quando vide che la contadina ne mangiava non pot‚ più trattenersi e allungò la mano per farsi dare la sua metà.Ma al primo boccone, cadde a terra morta.Allora la regina disse:-Questa volta nessuno ti risveglierà!-.Tornò a casa e domandò allo specchio:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-Finalmente lo specchio rispose:-E'il tuo, Regina, di tutte il più bello!-E il cuore invidioso finalmente ebbe pace, se ci può essere pace per un cuore invidioso.A sera, quando i nani tornarono a casa, trovarono Biancaneve distesa a terra:dalle sue labbra non usciva respiro, era morta.La sollevarono, guardarono se vi fosse qualcosa di velenoso, le slacciarono le vesti, le pettinarono i capelli, la lavarono con acqua e vino, ma inutilmente:la cara bambina era morta e non si ridestò.La distesero allora in una bara, vi si sedettero accanto tutti e sette e la piansero per tre giorni interi.Poi volevano sotterrarla, ma ella era ancora così fresca, le sue guance erano così belle rosse da farla sembrare ancora in vita.Allora dissero -Non possiamo seppellirla nella terra nera- e fecero fare una bara di cristallo, perché‚ la si potesse vedere da ogni lato, ve la deposero, vi misero sopra il suo nome, a caratteri d'oro, e scrissero che era figlia di re.Poi esposero la bara sul monte, e uno di loro vi rimase sempre a guardia.Anche gli animali vennero a piangere Biancaneve:prima una civetta, poi un corvo e infine una colombella.Biancaneve giacque per molto, molto tempo nella bara, ma non si decompose:sembrava che dormisse poiché‚ era ancora bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l'ebano.Ma un bel giorno un principe capitò nel bosco e si recò a pernottare nella casa dei nani.Vide la bara di Biancaneve sul monte e lesse ciò che vi era scritto a caratteri d'oro.Allora disse ai nani:-Lasciatemi la bara;vi darò ciò che vorrete in compenso-.Ma i nani risposero:-Non la cediamo per tutto l'oro del mondo-.-Allora regalatemela- disse egli -non posso vivere senza vedere Biancaneve:voglio onorarla e ossequiarla come colei che mi è più cara al mondo.- A queste parole i buoni nani si impietosirono e gli diedero la bara.Il principe ordinò ai suoi servi di portarla sulle spalle.Ora avvenne che essi inciamparono in uno sterpo e per l'urto il pezzo di mela avvelenata che Biancaneve aveva inghiottito le uscì dalla gola.Ella tornò in vita, si mise a sedere e disse:-Ah Dio!dove sono?-.-Sei con me!- rispose il principe pieno di gioia, le raccontò ciò che era avvenuto e aggiunse:-Ti amo al di sopra di ogni altra cosa al mondo;vieni con me nel castello di mio padre, sarai la mia sposa-.Biancaneve acconsentì e andò con lui, e le nozze furono allestite con gran pompa e splendore.Ma alla festa fu invitata la perfida matrigna.

Indossate le sue belle vesti, ella andò allo specchio e disse:-Specchio fatato, in questo castello, hai forse visto aspetto più bello?-Lo specchio rispose:-Qui sei la più bella, oh Regina, ma molto più bella è la sposina!-All'udire queste parole, la cattiva donna si spaventò, e il suo affanno era così grande che non poteva più dominarsi.Da principio non voleva più assistere alle nozze, ma l'invidia la tormentò al punto che dovette andare a vedere la giovane regina.Entrando, vide che non si trattava d'altri che di Biancaneve e impietrì per l'orrore.Ma sulla brace erano già pronte due pantofole di ferro:quando furono incandescenti gliele portarono, ed ella fu costretta a calzare le scarpe roventi e a ballarvi finché‚ le si bruciarono miseramente i piedi e cadde a terra morta.


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