Folk Tale

Il ragazzo e il fischietto

Translated From

Su piccioccheddu e su sulìtu

AuthorFrancesco Mango
LanguageSardinian
LanguageItalian
OriginItaly

Una volta c’era un uomo, teneva tre figli. Un giorno non aveva da mangiare, teneva una pianta di pruno, l’ha tagliata, e l’ha mandata a vendere pel figlio grande; questo è andato in giro tutto il giorno, e non ha potuto venderla. L’indomani manda il secondo, e non ha potuto vendere nemmeno questo. E va il più piccolo; come andava, incontrò un uomo vecchio, e questo gli disse se gli dava un pruno; ed esso gli rispose: – «Ne prenda quante ne vuole; tanto non ne posso vendere»; e se ne pigliò un paio. Quest’uomo gli disse: – «E tu che vuoi?» E lui disse che voleva una grazia che era questa: quando muoio, voglio andare al cielo». Il vecchio gli risponde: «La grazia è concessa», e gli regalò un fischietto. Se ne va, e vende subito le prune, e va a casa a portare il denaro al padre. Il padre tutto contento compra pane, e mangiano tutto. Quando avevano finito, questo ragazzo si mette a sonare il fischietto; e siccome questo teneva la virtù di far ballare tutti, ecco che vede ballare tutti; e il padre era tanto stanco di ballare, e dice al figlio: – «Zitto, zitto». Lo caccia, e se ne va. Sulla strada incontra un uomo con un cavallo carico di terraglie. Ecco, si mette a sonare il fischietto, e si mette a ballare l’uomo e il cavallo; però ballando ha rotto tutte le terraglie. Ecco che quell’uomo voleva pagate le terraglie, piglia esso e lo porta dal giudice. Il giudice interrogò Angiolino (che è il ragazzo) perché gli ha fatto rompere la terraglie. Risponde lui: – «Che colpa ne ho io? mi sono messo a sonare il fischietto, e lui si mise a ballare col cavallo, e ruppe le terraglie. Aspetti che glielo faccio vedere». Leva il fischetto dalla sacca, suona, e si mettono a ballare tutti, il giudice, i testimoni, finché erano stanchi. E lo cacciarono, e intanto Angiolino non ha pagato niente. Allora entrò servo da un prete. Un giorno ha visto il prete che seduto scriveva; che fa lui? si mette a suonare, e incomincia il prete a ballare; quando si è annoiato, l’ha cacciato. Dopo poco tempo si ammalò Angiolino, e viene la morte per prenderlo, esso si mette a suonare il fischietto, e la morte quando si annoiò, se n’andò. Angiolino che non sapeva più che fare, se ne va all’inferno, picchia alla porta; domandano chi è? Rispose Angiolino: – «Sono io». – «Ah! Angiolino sei? fuori fuori, non ti vogliamo». Ed è andato a bussare la porta del cielo. Ha aperto San Pietro, quando ha visto che era esso, gli disse: – «Fuori fuori, non ti vogliamo». E Angiolino gli disse: – «Apra la porta un poco». Prende e c’entra. Esso dice: – «Questo luogo me l’ha promesso quell’uomo vecchio; ed è il mio»; e restò là.


Text view