Folk Tale

I tredici banditi

Translated From

Is tresgi bandius

AuthorFrancesco Mango
LanguageSardinian
LanguageItalian
OriginItaly

Una volta c’era un marito e una moglie, che non tenevano figli. Essa teneva uno specchio a cui ogni giorno domandava: – «Specchio mio rotondino, altra bellezza c’è nel mondo se non me?» – «No», gli dice lo specchio. Ecco che si trova gravida, viene a partorire e fa una bimba bellina quanto mai. Domanda allo specchio, come era solita: – «Specchio mio rotondino, altra bellezza c’è nel mondo se non me?» – «Sì, Granadina». Questo era il nome della bambina. Essa non poteva soffrire che la figlia era più bella di lei, e sempre che domandava allo specchio, le rispondeva: – «Sì, Granadina». Un giorno chiama un servo, e gli dice: – «Tu devi fare quel che ti comando io, o sei morto». – «Che cosa?» – «Mi devi ammazzare a Granadina con la scusa di portarla a fare una passeggiata in carrozza; quando sei in mezzo alla campagna, l’ammazzi, e per segno portami il ditino e una bottiglina di sangue». – «Ma, come la posso burlare? è già grandetta, tiene ott’anni». – «Basta», gli ripete essa, o l’ammazzi, o la tua vita è finita». Il servo attacca la carrozza; si mettono in cammino, e quando son lontani, Granadina ha detto al servo: – «Dimmi la verità: mia madre mi vuole distruggere, non è vero? ammazzami una volta che tieni quest’ordine». – «No», le dice il servo, «non è vero, è per fare una passeggiata». Arrivano, e Granadina con coraggio: – «Ammazzami. Ma perché non vuoi fare l’ordine che t’ha dato mia madre?» – «Non tengo coraggio, piuttosto metta il ditino sopra questa pietra che glielo taglio, e del sangue ne empio questa bottiglia». Essa mette il dito, ed ei lo taglia, ed empie la bottiglia di sangue; dopo glielo fascia, e le dice: – «Stia qua che io le porto il mangiare ogni giorno». Granadina gli dice di sì; e se ne va. Torna a casa, e la padrona gli ha domandato se l’aveva uccisa, e lui risponde: – «Sissignora; e per tale segno le ho portato la bottiglia con il sangue e il ditino». – «Bravo!», gli dice la padrona; e va a domandare allo specchio: – «Specchio mio rotondino, altra bellezza c’è nel mondo se non io?» – «Sì, Granadina». Ed essa diceva tra sé: – «È morta Granadina, e dice sempre che è dessa la più bella, e vuol dire che non l’ha uccisa». Il servo ogni giorno portava il mangiare a Granadina; e così erano passati altri ott’anni. Un giorno Granadina annoiata si mette a girare per la campagna e si perde; vede da lontano com’è una casa, continua a camminare e arriva, quando vede la tavola messa con tredici posti, cioè tredici bottiglie, tredici pani, tredici piatti, e in cucina uno spiedo di carne per arrostire. Gira tutta la casa, e non c’era nessuno; pulisce tutto, prepara la carne, e si mangia un pezzetto di ogni pane e un dito di vino di ogni bottiglia. Dopo finito tutto, se n’entra sotto di un letto. Ecco che vengono tredici uomini; questi erano banditi, quando hanno trovato tutto pulito, il mangiare pronto e un pochino di vino e un pezzetto di pane mancante, hanno detto: – «Qua ci dev’essere qualche uccello, e lo dobbiamo acchiappare». – «Resto io», dice uno. Resta, ma fuori della porta, credendo che venisse dalla strada; essa esce, fa tutto come il giorno prima, e se ne torna a entrare sotto il letto. Vengono i banditi, trovano tutto fatto, e dicono: – «Ah stupido! non sei buono a fare la guardia». – «Domani resto io», dice un altro. L’indomani rimane questo, ed essa fa lo stesso degli altri giorni. Vengono i banditi. – «Che hai fatto?» – «Non ho visto nessuno entrare, sono rimasto senza di muovermi fuori della porta, ma non ho potuto scoprire; dev’essere dentro, perché dalla porta non è entrata gente». – «Va, domani resto io», dice il più anziano, il capo dei banditi, «va che a me non mi burlano». L’indomani resta questo, ma dentro la casa; quando ne vede uscire da sotto il letto a Granadina; era bella molto. Quando vede al bandito dice: – «Una grazia gli domando, di non uccidermi»; e gli ha raccontato la sua storia. «Va», le ha detto esso, «non avere paura, che tu sarai trattata come una sorella; ora fa tutto come gli altri giorni, ed entratene sotto il letto. Gli altri fanno quel che voglio io, perché sono il più anziano, e mi tengono tanto rispetto come se fossi padre loro». Essa fa tutto, e se n’entra sotto il letto. Ecco che vengono i banditi. – «Ebbene che ha fatto?» – «L’uccello l’ho pigliato, era dentro». Prende e ne spicca un crocifisso che tenevano appeso dove i letti, lo mette sopra la tavola, e gli dice: – «Giurate sopra questo crocifisso che questa ragazza che è venuta qui la tratterete come una sorella». E giurano tutti. Torna il crocifisso dov’era, e la fa uscire; quando l’hanno vista, sono rimasti incantati della bellezza di Granadina. Le volevano molto bene, la tenevano ben vestita, non le facevano mancare nulla. Il servo quando è andato a portarle il mangiare, non l’ha trovata, ed ha creduto che l’avessero mangiata le bestie feroci, e n’era molto dispiaciuto. Un giorno a Granadina dicono i banditi: – «Vestiti bene che ti portiamo a un paese vicino, ché c’è una festa e noi veniamo a pigliarti». Essa si veste, e si affaccia; in questo mentre passa una donna che vendeva scarpini ricamati in oro; prende essa e la chiama, se ne misura un paio; come se n’entra uno, le manca il respiro; si mette l’altro, e cade all’altra parte. Quella donna se n’è andata; ecco che vengono i banditi per portarla alla festa e la trovano morta, si mettono a piangere e subito le fanno una bara. Vi fanno mettere un vetro, e la mettono nella porta. Un giorno passa il figlio del re, la prende, la mette in carrozza e la porta a palazzo; chiama un servo e la fa mettere nella camera sua. Ogni giorno quando usciva, lasciava la chiave della camera appesa. Un giorno la mamma aveva detto: – «Voglio aprire la camera di mio figlio, per vedere che ci tiene, ché non lo vedo più uscire». Va, e vede quella ragazza sdraiata sul sofà, e dice tra sé: – «Per questo è che non usciva più, aveva ragione»; e le leva uno scarpino per vederlo, e alla ragazza torna il respiro. In questo mentre viene il figlio, e domanda alla madre perché aveva aperto; la madre gli risponde: – «Ho aperto per vedere che ci tenevi, ché non ti ho visto più uscire; ora ti do ragione, e voglio che la sposi». Tutti contenti si preparano per lo sposalizio; la sposa aveva invitato i banditi, perché l’avevano trattata molto bene al tempo che c’era stata, e non se ne poteva dimenticare. Si sposano e restano nel palazzo.


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