Folk Tale

Il saggio piccolo sarto

Translated From

Vom klugen Schneiderlein

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
Het snuggere snijdertjeDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Người thợ may khôn ngoanVietnamese__
Den kloge lille skrædderDanish__
El sastrecillo listoSpanish__
The cunning little tailorEnglish__
Az okos szabócskaHungarianBenedek Elek_
LanguageItalian
OriginGermany

Il saggio piccolo sarto

C'era una volta una principessa molto superba:ogni volta che si presentava un pretendente, ella gli proponeva un indovinello, e se egli non sapeva risolverlo lo scacciava deridendolo.Fece sapere, inoltre, che colui che avesse indovinato l'avrebbe sposata;e poteva presentarsi chi voleva.Ora si trovarono insieme anche tre sarti:i due più vecchi pensavano che avevano azzeccato tanti bei punti e quindi avrebbero azzeccato sicuramente anche questa;il terzo invece era uno sbarbatello buono a nulla, che non conosceva neanche il proprio mestiere.E gli altri due gli dissero:-Resta pure a casa, tanto non andrai molto lontano con quel poco sale che hai in zucca!-.Ma il piccolo sarto non si lasciò confondere e disse che scommetteva la testa che se la sarebbe cavata;e se ne andò, come se fosse il padrone del mondo.Si presentarono tutti e tre alla principessa e le dissero che doveva proporre il suo indovinello:erano proprio i tipi giusti, con un ingegno così fino che lo si poteva infilare in un ago.La principessa disse:-Ho in testa capelli di due diverse specie, di che colore sono?-.-Se è tutto qui- disse il primo -saranno bianchi e neri come il cumino e il sale-.La principessa esclamò.-Sbagliato!risponda il secondo-.Il secondo disse:-Se non è bianco e nero, è rosso e bruno, come l'abito da festa di mio padre-.-Sbagliato!- esclamò la principessa.-Risponda il terzo, vedo che lo sa di sicuro.- Allora il piccolo sarto si fece avanti e disse:-La principessa ha in testa un capello d'argento e uno d'oro, e questi sono i due colori-.All'udirlo, la principessa impallidì e stava quasi per cadere dallo spavento, perché‚ il piccolo sarto aveva indovinato, ed ella era convinta che nessuno al mondo ci sarebbe riuscito.Quando tornò in s‚ disse:-Con ciò non mi hai ancora conquistata;devi fare un'altra cosa:giù nella stalla c'è un orso e tu devi trascorrere la notte con lui.Domani, quando mi alzo, se sei ancora vivo mi sposerai-.Ma pensava di sbarazzarsi così del piccolo sarto, perché‚ l'orso non aveva ancora lasciato vivo nessuno che gli fosse capitato fra le zampe.Il piccolo sarto rispose allegramente:-Farò anche questo!-.Quando venne la sera, il nostro piccolo sarto fu condotto giù dall'orso.L'orso voleva subito scagliarsi su di lui e dargli il benvenuto con la zampa.-Piano, piano!- disse il piccolo sarto -ti calmerò io.- Come se non avesse alcun timore, trasse di tasca delle noci, le ruppe con i denti e mangiò il gheriglio.Al vederlo anche l'orso ebbe voglia di noci.Il piccolo sarto mise la mano in tasca e gliene porse una manciata:ma non erano noci, bensì sassi.L'orso se li mise in bocca ma, per quanto mordesse, non riusciva a romperli."Ehi"pensava "che razza di tonto che sei!Non sei neanche capace di rompere delle noci!"e disse al piccolo sarto:-Per favore, rompile tu-.-Vedi che tipo sei!- disse il piccolo sarto -hai una bocca enorme e non sai rompere una piccola noce!- Prese la pietra, ma in fretta si mise in bocca una noce e crac!eccola spezzata in due.-Devo provare ancora una volta- disse l'orso -vedendoti, mi pare che dovrei riuscirci anch'io.- Allora il piccolo sarto tornò a dargli le pietre e l'orso si mise a darci dentro con tutte le sue forze.Ma non credere certo che le abbia aperte!Poi il piccolo sarto tirò fuori un violino da sotto la giubba e suonò un'arietta.All'udirlo, l'orso non pot‚ resistere e si mise a ballare e dopo aver ballato un po'ci prese tanto gusto che disse al piccolo sarto:-Senti, è difficile suonare il violino?-.-Oh, niente affatto:vedi, ci metto sopra le dita della sinistra, e con la destra ci passo l'archetto;e allegria!trallallera, trallallà!- -Potresti insegnarmelo?- domandò l'orso.-Mi piacerebbe sapere suonare così, per poter ballare ogni volta che ne ho voglia.- -Di tutto cuore- rispose il piccolo sarto -ma se vuoi imparare, devi prima mostrarmi le zampe:sono terribilmente grandi, devo prima tagliarti un po'le unghie.- Allora prese una morsa e l'orso ci mise sopra le zampe, ma il piccolo sarto l'avvitò e disse:-Adesso aspetta che venga con le forbici!-.Lo lasciò brontolare finché‚ ne ebbe voglia, si sdraiò in un angolo, su di un fascio di paglia e si addormentò.Quella sera la principessa, sentendo l'orso brontolare così forte, pensò che brontolasse per la gioia e che avesse ucciso il piccolo sarto.Così al mattino si alzò tutta contenta, ma quando guardò verso la stalla vide il piccolo sarto vispo e arzillo come un pesce.Ormai ella non poteva più far nulla perché‚ aveva promesso pubblicamente;il re fece venire una carrozza, ed ella dovette andare in chiesa con il piccolo sarto per sposarsi.Quando furono saliti in carrozza, gli altri due sarti, che erano cattivi e gli invidiavano la fortuna, andarono nella stalla e liberarono l'orso.L'animale, pieno di rabbia, si mise a correre dietro la carrozza.La principessa lo udì sbuffare, ebbe paura e disse:-Ah, l'orso ci insegue e vuole catturarti!-.Ma il piccolo sarto si mise in fretta a testa in giù, sporse le gambe dalla finestra e gridò:-Vedi la morsa?Se non te ne vai, ci torni dentro-.A quella vista l'orso si voltò e corse via.Il nostro piccolo sarto se ne andò invece tranquillamente in chiesa, sposò la principessa e visse con le felice come un'allodola.Chi non ci crede, paghi uno scudo.


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