Folk Tale

I tre fratelli

Translated From

Die drei Brüder

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
De drie broersDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Ba anh emVietnamese__
De tre brødreDanish__
Los tres hermanosSpanish__
The three brothersEnglishMargaret Hunt_
Trzech braciPolish__
The Three BrothersEnglishAndrew Lang1897
Les trois frèresFrench__
ATU654
LanguageItalian
OriginGermany

I tre fratelli

C'era una volta un uomo che aveva tre figli e non possedeva altri beni che la casa in cui abitava.Ognuno dei figli avrebbe voluto avere la casa alla sua morte, ma egli li amava tutti allo stesso modo e non sapeva come fare per non fare torto a nessuno;venderla non voleva perché‚ era la casa dei suoi padri:altrimenti avrebbe diviso il denaro fra di loro.Finalmente gli venne un'idea e disse ai figli:-Andate in giro per il mondo e mettetevi alla prova;ognuno di voi impari un mestiere e, quando tornerete, chi farà il miglior capolavoro avrà la casa-.I figli furono d'accordo;e il maggiore volle fare il maniscalco, il secondo il barbiere e il terzo il maestro di scherma.Stabilirono quando sarebbero tornati tutti a casa e se ne andarono.Il caso volle che tutti e tre trovassero ottimi maestri, presso i quali impararono proprio bene.Il maniscalco doveva ferrare i cavalli del re e pensava:"Sicuramente avrai la casa."Il barbiere radeva solamente dei gran signori e pensava anche lui che la casa sarebbe stata sua.Il maestro di scherma si buscò parecchi colpi, ma stringeva i denti senza perdersi d'animo, perché‚ pensava:"Se hai paura di un fendente, non avrai mai la casa."Quando fu trascorso il tempo stabilito, ritornarono tutti e tre a casa;ma, non sapendo trovare l'occasione più propizia per dare prova della loro arte, si riunirono e tennero consiglio.Mentre se ne stavano là seduti, arrivò all'improvviso una lepre di corsa attraverso il campo.-Ehi!- disse il barbiere -viene giusto a proposito!- Prese la catinella e il sapone, agitò la schiuma finché‚ la lepre fu ben vicina, poi di corsa l'insaponò e le fece una barbetta a punta, senza tagliarla per nulla n‚ torcere un pelo.-Mi piace!- disse il padre -se gli altri non fanno qualcosa di speciale, la casa è tua.- Poco dopo, arrivò un signore in carrozza, e il cavallo andava di gran carriera.-Adesso state a vedere, babbo, che cosa sono capace di fare- disse il maniscalco;corse dietro alla carrozza, tolse i quattro ferri al cavallo, mentre continuava a galoppare, e gliene mise quattro nuovi.-Sei in gamba- disse il padre -sai fare bene il tuo mestiere come tuo fratello;non so a chi devo dare la casa.- Allora il terzo figlio disse:-Babbo, lasciate che provi anch'io- e, siccome incominciava a piovere, sguainò la spada e la brandì menando colpi di traverso sopra la sua testa, in modo da non prendersi nemmeno una goccia;e quando la pioggia si fece più fitta e finì con lo scrosciare come se la rovesciassero a secchiate dal cielo, egli brandì la spada sempre più in fretta e rimase asciutto come se fosse al coperto.Al vederlo, il padre rimase di stucco e disse:-Tu hai fatto il miglior capolavoro, la casa è tua-.Gli altri due fratelli si accontentarono, come avevano promesso;e poiché‚ si volevano molto bene, rimasero tutti e tre insieme nella casa, esercitando il loro mestiere;e lo conoscevano così a fondo, abili com'erano, che guadagnarono molto denaro.Così vissero felici insieme fino a tarda età e, quando uno di loro si ammalò e morì, gli altri due ne furono tanto addolorati che si ammalarono e morirono anch'essi.Allora, poiché‚ erano stati così abili e si erano voluti tanto bene, furono sepolti insieme nella stessa tomba.


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