Folk Tale

I quattro fratelli ingegnosi

Translated From

Die vier kunstreichen Brüder

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
De vier kunstvaardige broersDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Bốn anh em tài giỏiVietnamese__
De fire kunstfærdige brødreDanish__
Os quatro irmãos habilidososPortuguese__
Los cuatro hermanos ingeniososSpanish__
The four skilful brothersEnglish__
Os catro irmáns habilidososGalician__
ATU653
LanguageItalian
OriginGermany

I quattro fratelli ingegnosi

C'era una volta un pover'uomo che aveva quattro figli;quando furono cresciuti disse loro:-Cari figlioli, ora dovete andarvene per il mondo, io non ho nulla da darvi;mettetevi in cammino e andate in terra straniera, imparate un mestiere e cercate di industriarvi-.I quattro fratelli presero così il bastone del viandante, dissero addio al padre e lasciarono insieme la città.Quand'ebbero fatto un tratto di strada, giunsero a un crocicchio che portava in quattro paesi diversi.Il maggiore allora disse:-Dobbiamo separarci, ma fra quattro anni esatti ci ritroveremo qui e, nel frattempo, tenteremo di far fortuna-.Così ognuno andò per la sua strada, e il maggiore incontrò un uomo che gli chiese dove stesse andando e che intenzioni avesse.-Voglio imparare un mestiere- rispose il giovane.Allora l'uomo disse:-Vieni con me, e impara a fare il ladro-.-No- rispose -non è più considerato un mestiere onesto, e alla fine della canzone si diventa pendagli da forca.- -Oh- disse l'uomo -della forca non devi avere paura:ti insegnerò solo a prendere ciò che nessun altro può acchiappare e dove nessuno può scoprirti.- Così il giovane si lasciò convincere e con l'aiuto di quell'uomo divenne un ladro esperto e così abile che più nulla era al sicuro, qualsiasi cosa volesse.Anche il secondo fratello incontrò un uomo che gli rivolse la stessa domanda, cioè che cosa volesse fare.-Non lo so ancora- rispose.-Allora vieni con me e diventa astronomo:non c'è nulla di meglio, niente ti è nascosto.- Egli accettò e diventò un astronomo così abile che, quando si fu perfezionato e volle proseguire per la sua strada, il maestro gli diede un cannocchiale e disse:-Con questo puoi vedere cosa succede sulla terra e nel cielo, e niente ti può restar celato-.Il terzo fratello incontrò un cacciatore che lo prese con s‚ e lo istruì così bene nell'arte della caccia da farne un cacciatore provetto.Nel prendere commiato il maestro gli diede uno schioppo e disse:-Questo non sbaglia mai:ciò che prendi di mira lo colpisci senz'altro-.Anche il fratello minore incontrò un uomo che gli rivolse la parola e gli chiese che cosa intendesse fare.-Non ti andrebbe di fare il sarto?- -Ah, no- disse il giovane -non mi piace l'idea di star gobbo da mane a sera, di andar su e giù con l'ago e il ferro da stiro.- -macché‚- rispose l'uomo -da me imparerai un'arte ben diversa.- Così il giovane si lasciò persuadere, seguì l'uomo e ne imparò l'arte dal principio.Nel prender congedo, il maestro gli diede un ago e disse:-Con questo puoi ricucire tutto quel che ti capita, sia tenero come un uovo o duro come l'acciaio;e ridiventerà d'un sol pezzo, che non si potrà più vedere la cucitura-.Quando fu trascorso il tempo stabilito, i quattro fratelli si trovarono insieme al crocicchio;si abbracciarono e si baciarono e tornarono a casa dal padre.Essi gli raccontarono com'era andata, e che ognuno aveva imparato il proprio mestiere.Se ne stavano appunto davanti alla casa, sotto un grande albero, e il padre disse:-Voglio mettervi alla prova e vedere quel che sapete fare-.Poi alzò gli occhi e disse al secondo figlio:-Lassù in cima a quest'albero c'è un nido di fringuelli:dimmi un po'quante uova ci sono-.L'astronomo prese il suo cannocchiale, guardò in alto e disse:-Ce ne sono cinque-.-Ora- disse il padre al maggiore -portale giù, senza disturbare l'uccello che sta covando.- Il ladro ingegnoso salì, tolse le uova sotto il ventre dell'uccellino, che non se ne accorse affatto e restò tranquillamente a covare.Egli le portò al padre che le prese, le mise sulla tavola, una per angolo e la quinta nel mezzo, e disse al cacciatore:-Colpisci le uova con un solo colpo e spezzale a metà-.Il cacciatore prese la mira con lo schioppo e colpì le uova proprio come voleva il padre, tutt'e cinque con un solo colpo.-Adesso tocca a te- disse il padre al quarto figlio.-Devi ricucire le uova e anche gli uccellini che ci sono dentro, in modo che il colpo di schioppo non nuoccia loro.- Il sarto prese il suo ago e le cucì, come gli era stato ordinato.Quand'ebbe finito, il ladro dovette riportarle nel nido sull'albero e rimetterle sotto l'uccello, senza che se ne accorgesse.L'uccellino finì di covarle, e dopo qualche giorno uscirono fuori i piccoli, e avevano una piccola riga rossa attorno al collo, là dove il sarto li aveva ricuciti.-Sì- disse il vecchio ai suoi figli -avete impiegato bene il vostro tempo e imparato a dovere.Non posso dire chi di voi sia da preferirsi:lo si vedrà quando avrete l'occasione di usare la vostra arte.- Non molto tempo dopo il paese fu in subbuglio, perché‚ la principessa era stata rapita da un drago.Il re si tormentava giorno e notte e rese noto che, chiunque l'avesse riportata, l'avrebbe avuta in sposa.I quattro fratelli dissero:-Sarebbe un'occasione per farci conoscere- e decisero di andare a liberare la principessa.-Dove sia, lo saprò subito- disse l'astronomo;guardò nel suo cannocchiale e disse:-La vedo:è su uno scoglio nel mare, lontano da qui, e accanto a lei c'è il drago a farle la guardia-.Allora andò dal re, chiese una nave per s‚ e i suoi fratelli e si mise in mare con loro finché‚ giunsero allo scoglio.Là c'era la principessa e il drago le giaceva in grembo e dormiva.Il cacciatore disse:-Non posso sparargli, ucciderei anche la bella fanciulla-.-Allora proverò io- disse il ladro, e tolse la principessa di sotto al drago, ma così piano e con tanta abilità, che il mostro non si accorse di nulla e continuò a russare.Tutti contenti, la portarono di corsa sulla nave e presero il largo.Ma ecco arrivare il drago che al risveglio non aveva più trovato la principessa, e li inseguiva sbuffando furibondo per l'aria.Si librava proprio sopra di loro, e stava per calare sulla nave, quando il cacciatore puntò lo schioppo e lo colpì al cuore, uccidendolo.Il mostro piombò giù, ma era così grosso che nel cadere sfasciò tutta la nave, ed essi si tenevano a galla, in mare aperto, aggrappati a qualche tavola.Ma il sarto, senza perder tempo, prese il suo ago miracoloso, cucì insieme le tavole a punti lunghi, ci si accomodò sopra e raccolse tutti i pezzi della nave.Poi ricucì anche questi, con tanta destrezza che ben presto la nave fu nuovamente pronta a far vela, ed essi poterono tornare felicemente a casa.La gioia fu grande quando i quattro fratelli ricondussero la figlia al re, e questi disse loro:-Uno di voi quattro l'avrà in isposa, ma decidete voi chi debba essere-.Allora essi si misero a litigare, e l'astronomo diceva:-Se io non avessi visto la principessa, tutte le vostre arti sarebbero state inutili:è dunque mia-.Il ladro diceva:-A che serviva vederla, se non l'avessi tolta di sotto al drago?E'dunque mia-.

Il cacciatore diceva:-Ma sareste stati tutti sbranati dal mostro insieme alla principessa, se io non lo avessi ucciso:è dunque mia-.Il sarto diceva:-E se io, con la mia arte, non vi avessi ricucito la nave, sareste annegati tutti miseramente:è dunque mia-.Allora il re sentenziò:-Avete tutti ugual diritto, e poiché‚ non potete avere tutti la fanciulla, non l'avrà nessuno;in premio darò invece a ciascuno la metà di un regno-.I fratelli dissero:-E'meglio così, piuttosto che essere in contrasto-.Il re diede loro un mezzo regno per ciascuno, ed essi vissero felici con il padre.


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