Folk Tale

Il pescatore e sua moglie

Translated From

Von dem Fischer und seiner Frau

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
Van de visser en zijn vrouwDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Hai vợ chồng người đánh cá (hay chuyện Ông già và biển cả)Vietnamese__
О рыбаке и его женеRussian__
Fiskeren og hans koneDanish__
O pescador e sua mulherPortuguese__
El pescador y su mujerSpanish__
The fisherman and his wifeEnglishMargaret Hunt_
O rybaku i jego żoniePolish__
Du pêcheur et sa femmeFrench__
Von den Fischer und siine FruLow German__
De Fisher und sine FruLow German__
A halász és a feleségeHungarianBenedek Elek_
ATU555
LanguageItalian
OriginGermany

Il pescatore e sua moglie

C'era una volta un pescatore e sua moglie;abitavano in un lurido tugurio presso il mare, e il pescatore andava tutti i giorni a pescare con la lenza, e così fece per molto tempo.Una volta se ne stava seduto vicino alla lenza a guardare nell'acqua liscia come l'olio.Se ne stava così quando la lenza andò a fondo, giù giù, e quand'egli la sollevò c'era attaccato un grosso rombo.E il rombo gli disse:-Ti prego, lasciami vivere;io non sono un vero rombo, sono un principe stregato.Rimettimi in acqua e lasciami andare!-.-Eh- disse l'uomo -non hai bisogno di fare tanti discorsi:un rombo che parla, l'avrei certo lasciato libero.- Lo rimise in acqua e il rombo si tuffò e lasciò dietro di s‚ una lunga striscia di sangue.L'uomo andò da sua moglie, nella lurida catapecchia, e le raccontò che aveva preso un rombo.Questi diceva di essere un principe stregato;poi lo aveva lasciato andare.-E non gli hai chiesto niente?- disse la donna.-No- disse l'uomo -cosa dovrei chiedere?- -Ah- disse la donna -è pur brutto abitare sempre in questo buco!Puzza ed è così sporco!Vai e domandagli una piccola capanna.- L'uomo non voleva, tuttavia andò sulla riva del mare e, quando giunse, il mare era tutto verde e giallo.Egli andò fino all'acqua, si fermò e disse:-Piccolo rombo, ticchete tacchete, stammi a sentire, zicchete zacchete, mia moglie parlar troppo suole, e ciò ch'io voglio lei non vuole!-Allora il rombo giunse nuotando e disse:-Be', che vuole dunque?-.-Ah- disse l'uomo -io ti avevo pur preso;ora mia moglie mi ha detto che avrei dovuto chiederti qualcosa.Non vuole più abitare in un buco, vorrebbe una capanna.- -Va'a casa- disse il rombo -ce l'ha già.- Allora l'uomo andò a casa e sua moglie era sulla porta di una capanna e gli disse:-Vieni dentro, guarda, adesso è molto meglio-.E dentro alla capanna c'era una stanza, una camera da letto e una cucina.E dietro c'era anche un giardinetto con verdura e alberi da frutta e un cortile con polli e anitre.-Ah- disse l'uomo -ora vivremo felici.- -Sì- disse la donna -ci proveremo.- Dopo un paio di settimane, la donna disse:-Marito mio, la capanna è troppo stretta e il cortile e il giardino sono così piccoli!Vorrei abitare in un gran castello di pietra;va'dal rombo, che ce lo regali-.-Ah, moglie- disse l'uomo -il rombo ci ha già dato la capanna:non posso tornare, se ne potrebbe avere a male.- -macché‚- disse la donna -può benissimo farlo e lo farà volentieri!- Allora l'uomo andò con il cuore grosso, ma quando giunse al mare, l'acqua era tutta violetta azzurro cupa e grigia;però era ancora calma.Egli si fermò e disse:-Piccolo rombo, ticchete tacchete, stammi a sentire, zicchete zacchete, mia moglie parlar troppo suole, e ciò ch'io voglio lei non vuole!--Be', cosa vuole?- disse il rombo.-Ah- disse l'uomo tutto turbato -mia moglie vuole abitare in un castello di pietra.- -Va', è già davanti alla porta- disse il rombo.Allora l'uomo andò a casa e sua moglie stava davanti a un gran palazzo.-Guarda, marito mio- ella disse -com'è bello!- Entrarono insieme e dentro c'erano tanti servi, le pareti risplendevano è nelle stanze c'erano sedie e tavole tutte d'oro.E dietro il castello c'erano un giardino e un parco che si estendeva per un mezzo miglio, dov'erano cervi, caprioli e lepri;e un cortile con stalla e scuderia.-Ah- disse l'uomo -in questo bel castello si può essere contenti!- -Vedremo- disse la donna -intanto dormiamoci su.- E andarono a letto.Il mattino dopo la donna si svegliò allo spuntar del giorno, diede una gomitata nel fianco dell'uomo e disse:-Alzati, marito, potremmo diventare re di tutto il paese-.-Ah, moglie- disse l'uomo -perché‚ mai dovremmo diventare re;io non voglio!- -Bene, allora voglio esserlo io.- -Ah, moglie- disse l'uomo -perché‚ vuoi essere re?Al rombo non piacerà.- -Marito- disse la donna -vacci difilato, io devo essere re.- Allora l'uomo andò ed era tutto turbato che sua moglie volesse diventare re.E quando arrivò al mare, il mare era tutto plumbeo e nero e l'acqua ribolliva dal profondo.Egli si fermò e disse:-Piccolo rombo, ticchete tacchete, stammi a sentire, zicchete zacchete, mia moglie parlar troppo suole, e ciò ch'io voglio lei non vuole!--Be', che cosa vuole?- disse il rombo.-Ah- disse l'uomo -mia moglie vuole diventare re.- -Va'pure, che lo è già- disse il rombo.Allora l'uomo tornò a casa e quando arrivò al palazzo c'erano tanti soldati, trombe e timpani.Sua moglie sedeva su di un alto trono d'oro e diamanti e aveva una grande corona d'oro in testa;e al suo fianco stavano in fila sei damigelle, dalla più alta alla più piccola, così da formare una scala.-Ah- disse l'uomo -adesso sei re?- -Sì- rispose la donna -adesso sono re.- Dopo averla guardata per un po', egli disse:-Ah, moglie, che bellezza che tu sia re!non c'è più niente da desiderare-.-No, marito- disse la donna -mi viene in uggia, non posso più resistere:sono re, ora voglio diventare imperatore!- -Ah, moglie- disse l'uomo -perché‚ vuoi diventare imperatore?- -Marito- diss'ella -va'dal rombo:voglio essere imperatore.- -Ah moglie- disse l'uomo -egli non può fare imperatori, non posso dir questo al rombo.- -Io sono re- disse la donna -e tu sei mio marito, vacci subito!- Allora l'uomo andò e mentre camminava pensava:"Non va, non va, imperatore è troppo sfacciato;alla fine il rombo si stancherà."Così arrivò al mare, l'acqua era tutta nera e gonfia e ci soffiava sopra un gran vento che la sconvolgeva.L'uomo si fermò e disse:-Piccolo rombo, ticchete tacchete, stammi a sentire, zicchete zacchete, mia moglie parlar troppo suole, e ciò ch'io voglio lei non vuole!--Be', che vuole?- disse il rombo.-Ah- disse egli -mia moglie vuole diventare imperatore.- -Va'pure- disse il rombo -lo è già.- L'uomo se ne andò e, quando arrivò a casa, sua moglie sedeva su di un trono altissimo fatto di un solo pezzo d'oro, e aveva in testa una gran corona alta tre braccia;al suo fianco stavano gli alabardieri, l'uno più piccolo dell'altro, dall'enorme gigante al piccolissimo nano, grosso come il mio mignolo.E davanti a lei c'erano tanti principi e conti.L'uomo passò in mezzo a loro e disse:-Moglie, sei imperatore adesso?-.-Sì- diss'ella -sono imperatore.- -Ah- disse l'uomo contemplandola -che bellezza che tu sia imperatore!- -Marito- disse la donna -non incantarti!Ora sono imperatore, ma voglio anche diventare papa.- -Ah, moglie- disse l'uomo -perché‚ vuoi diventare papa?Di papa ce n'è uno solo nella cristianità.- -Marito- diss'ella -voglio diventare papa oggi stesso.- -No, moglie- disse l'uomo -il rombo non può far papi, questo non va.- -Chiacchiere, se può fare imperatori può fare anche papi.Vacci subito!- Allora l'uomo andò, ma era tutto fiacco, le gambe e le ginocchia gli vacillavano, e soffiava un gran vento e l'acqua sembrava che bollisse.Le navi, in pericolo, invocavano soccorso, danzavano e saltavano sulle onde.Tuttavia il cielo era ancora un po'azzurro al centro, ma ai lati saliva un color rosso, come durante un gran temporale.Allora egli si fermò, sconfortato, e disse:-Piccolo rombo, ticchete tacchete, stammi a sentire, zicchete zacchete, mia moglie parlar troppo suole, e ciò ch'io voglio lei non vuole!--Be', cosa vuole?- disse il rombo.-Ah- disse l'uomo -mia moglie vuole diventare papa.- -Va'pure- disse il rombo -lo è già.- Egli se ne andò e quando arrivò a casa sua moglie sedeva su di un trono alto tre miglia e aveva tre grandi corone in testa, intorno a lei c'erano tanti preti, e ai suoi lati c'erano due file di lumi, dal più alto, spesso e grosso come un'enorme torre, fino alla più piccola candela da cucina.-Moglie- disse l'uomo guardandola -sei papa adesso?- -Sì- diss'ella -sono papa.- -Ah moglie- disse l'uomo -che bella cosa che tu sia papa!Moglie, ora sarai contenta:sei papa, non puoi diventare niente di più.- -Ci penserò- disse la donna.E andarono a letto, ma ella non era contenta e la cupidigia non la lasciava dormire:pensava sempre che cosa potesse ancora diventare.Quand'ella vide dalla finestra il sole che sorgeva, pensò:"Ah, non potrei forse far sorgere anche il sole?."Piena di rabbia, diede una gomitata al marito e disse:-Marito, vai dal rombo, voglio diventare come il buon Dio!-.

L'uomo era ancora addormentato, ma si spaventò tanto che cadde dal letto.-Ah, moglie- diss'egli -rientra in te e contentati di essere papa.- -No- gridò la moglie e si strappò la camiciola di dosso -non sono tranquilla e non posso resistere quando vedo sorgere il sole e la luna e non posso farli sorgere io stessa.Voglio diventare come il buon Dio.- -Ah, moglie, il rombo questo non lo può fare.Può fare imperatori e papi, ma questo non lo può fare!- -Marito- diss'ella, e gli rivolse uno sguardo terribile -voglio diventare come il buon Dio, va'subito dal rombo.- Allora l'uomo andò pieno di paura;fuori infuriava la tempesta che sconvolgeva i campi e sradicava gli alberi, il cielo era tutto nero, lampeggiava e tuonava;il mare si gonfiava in onde nere, alte come montagne e tutte avevano una bianca corona di spuma.Egli gridò:-Piccolo rombo, ticchete tacchete, stammi a sentire, zicchete zacchete, mia moglie parlar troppo suole, e ciò ch'io voglio lei non vuole!--Be', cosa vuole?- disse il rombo.-Ah- rispose l'uomo -vuole diventare come il buon Dio.- -Va'pure, che è tornata nel suo lurido tugurio.- E ci stanno ancora.


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