Folk Tale

La saggia Elsa

Translated From

Die kluge Else

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
Knappe ElsjeDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Else láu cáVietnamese__
Den kloge ElseDanish__
Elsie, a sensataPortuguese__
Elsa la ListaSpanish__
Clever ElseEnglishMargaret Hunt_
La Sage ÉliseFrench__
ATU1450
LanguageItalian
OriginGermany

La saggia Elsa

Un uomo aveva una figlia che chiamavano la saggia Elsa.Quando fu cresciuta il padre disse:"Dobbiamo darle marito."- "Sì,"disse la madre, "purché‚ qualcuno la voglia."Finalmente giunse da lontano un certo Gianni e la chiese in moglie, ma a condizione che la saggia Elsa fosse davvero assennata."Oh,"disse il padre, "ha sale in zucca!"E la madre aggiunse:"Ah, vede correre il vento per la strada e sente tossire le mosche."- "Sì,"disse Gianni "se non è ben giudiziosa, non la piglio."A tavola, dopo aver mangiato, la madre disse:"Elsa, vai in cantina a prendere della birra."Ella staccò il boccale dalla parete, andò in cantina e, per strada, sbatacchiava per bene il coperchio per non annoiarsi.Quando fu in cantina, prese lo sgabello e lo mise davanti alla botte, per non doversi piegare e rischiare di farsi male alla schiena, buscandosi un guaio imprevisto.Poi si mise davanti il boccale e aprì il rubinetto e mentre la birra scorreva, non volendo lasciare inoperosi gli occhi, li alzò verso la parete;guardò di qua e di là finché‚ scorse, proprio sopra la sua testa, un piccone che i muratori avevano lasciato là per sbaglio.Allora la saggia Elsa incominciò a piangere e disse:"Se sposo Gianni e abbiamo un bambino e quando è grande lo mandiamo in cantina a spillare la birra, il piccone gli cade sulla testa e lo ammazza!"Così se ne stette là a piangere a più non posso sull'imminente sciagura.Di sopra aspettavano la birra, ma la saggia Elsa non arrivava mai.Allora la madre disse alla serva:"Va'giù in cantina a vedere dov'è Elsa."La serva andò e la trovò seduta davanti alla botte che singhiozzava forte."Elsa, perché‚ piangi?"domandò la serva."Ah,"rispose, "non dovrei piangere?Se sposo Gianni e abbiamo un bambino, e quando è grande lo mandiamo in cantina a spillare la birra, può darsi che gli cada il piccone in testa e l'ammazzi."La serva disse:"Ma guarda com'è saggia la nostra Elsa!"Le si sedette accanto e incominciò a piangere anche lei su quella sciagura.Dopo un po', poiché‚ la serva non tornava e sopra avevano sete, l'uomo disse al servo:"Va'giù in cantina a vedere dove sono Elsa e la serva."Il servo scese, ed ecco la saggia Elsa e la serva che piangevano insieme.Ed egli chiese:"Perché‚ piangete?"- "Ah,"disse Elsa, "non dovrei piangere?Se sposo Gianni e abbiamo un bambino, e quando è grande lo mandiamo in cantina a spillare la birra, gli cade il piccone sulla testa e lo ammazza."Allora il servo disse:"Ma guarda com'è saggia la nostra Elsa!"Le si sedette accanto e incominciò anch'egli a strillar forte.Di sopra aspettavano il servo, ma vedendo che non veniva mai, l'uomo disse alla moglie:"Va'giù in cantina a vedere dov'è Elsa."La donna scese, li trovò tutti e tre a lamentarsi e domandò il perché.Allora Elsa raccontò anche a lei che, di certo, il suo futuro bambino sarebbe stato ucciso dal piccone, appena fosse grande e dovesse spillare la birra, e il piccone cadesse.Allora anche la madre disse:"Ma guarda com'è saggia la nostra Elsa!"Si mise a sedere e pianse con loro.Di sopra, l'uomo attese ancora un pochino, ma siccome sua moglie non tornava ed egli aveva sempre più sete, disse:"Scenderò io stesso in cantina a vedere dov'è Elsa."Ma quando arrivò in cantina e li vide tutti in lacrime, l'uno accanto all'altro, e ne udì la causa, cioè che la colpa era del bambino che Elsa un giorno avrebbe forse messo al mondo e che poteva essere ucciso dal piccone se vi si sedeva sotto a spillare la birra proprio nel momento in cui il piccone cadeva, allora esclamò:"Ma guarda com'è saggia la nostra Elsa!"Si sedette e si mise a piangere con gli altri.Sopra, il fidanzato rimase solo per un bel po';poi, dato che nessuno ritornava, pensò:"Ti staranno aspettando di sotto;devi scendere anche tu a vedere cosa fanno."Quando scese, li trovò tutti e cinque seduti a piangere e lamentarsi l'uno meglio dell'altro, da far proprio compassione."Che disgrazia è successa?"domandò."Ah, caro Gianni,"disse Elsa, "se ci sposeremo e avremo un bambino, e diventa grande e lo mandiamo qui a spillare la birra, allora il piccone che è rimasto lassù può cadergli sulla testa e spaccargliela:e non dovremmo piangere?"- "Be',"disse Gianni, "la tua saggezza mi basta e, poiché‚ sei così giudiziosa, ti prenderò in moglie."La prese per mano, la portò di sopra e la sposò.

Dopo un certo tempo Gianni disse:"Moglie mia, io esco:vado a lavorare per guadagnare un po';va'tu nel campo e mieti il grano che non ci manchi il pane."- "Sì, mio caro Gianni,"rispose Elsa, "lo farò."Quando Gianni fu uscito, ella si cucinò una buona zuppa e se la portò al campo.Appena arrivata, disse fra s':"Cosa faccio prima, mieto o mangio?Be', prima mangerò."Così si mise a mangiare la sua zuppa e quando fu bella sazia, si disse di nuovo:"Cosa faccio prima, mieto o dormo?Be', prima dormirò."Si distese nel grano e si addormentò.Gianni era a casa da un bel pezzo, ma Elsa non tornava;allora disse:"Com'è saggia la mia Elsa!Ha così voglia di lavorare che non torna a casa neppure per mangiare!"Ma siccome Elsa non tornava mai e imbruniva, Gianni uscì per andare a vedere quanto avesse mietuto;ma non aveva mietuto un bel niente, e dormiva, lunga distesa nel grano.Allora Gianni corse a casa a prendere una rete per gli uccelli con dei piccoli campanellini, e gliela tese intorno senza che lei si svegliasse.Poi tornò a casa, chiuse la porta e si sedette sulla sua sedia.Finalmente, a notte fonda, la saggia Elsa si svegliò;e quando si alzò ci fu intorno a lei un rumore di campanellini che tintinnavano a ogni passo.Allora si spaventò, si confuse dubitando di essere proprio la saggia Elsa e disse:"Sono io o non sono io?"Ma non sapeva che cosa rispondere e se ne stette dubbiosa per un bel po';infine pensò:"Andrò a casa a domandare se sono o no io;lo sapranno di certo."Corse davanti all'uscio ma era chiuso;allora bussò alla finestra gridando:"Gianni, c'è Elsa?"- "Sì,"rispose Gianni, "è qua."Ella si spaventò e disse:"Ah, Signore, allora non sono io!"E andò a un'altra porta, ma udendo il tintinnio dei campanelli, la gente non voleva aprirle.Così andò in giro un po'dappertutto;poi fuggì dal villaggio.


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