Folk Tale

Il ladro e il suo maestro

Translated From

Der Gaudieb und sein Meister

AuthorJacob & Wilhelm Grimm
Book TitleKinder- und Hausmärchen
Publication Date1812
LanguageGerman

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
De gauwdief en zijn meesterDutchM.M. de Vries-Vogel1940
Trò và thầyVietnamese__
Lærling og mesterDanish__
El ladrón fullero y su maestroSpanish__
The thief and his masterEnglishMargaret Hunt_
ATU325
LanguageItalian
OriginGermany

Il ladro e il suo maestro

C'era una volta un uomo che voleva far imparare un mestiere al figlio;va in chiesa a domandare a Nostro Signore che cosa fosse meglio.Dietro l'altare c'era il sagrestano che dice:-Il mestiere del ladro!Il mestiere del ladro!-.Allora egli va a casa e dice al figlio che deve imparare a fare il ladro:glielo ha suggerito Nostro Signore.E parte con lui per cercare qualcuno che conosca il mestiere.Cammina un'intera giornata e arriva in un gran bosco, dove c'è una casina e dentro una vecchietta.Dice il padre:-Non conoscete per caso qualcuno che sappia l'arte del ladro?-.-Potete imparare benissimo qui, mio figlio ne è maestro.- Allora egli parla con il figlio e gli chiede se davvero sa fare il ladro.Il maestro dice:-Istruirò vostro figlio.Tornate fra un anno, e se lo riconoscerete non voglio nessun compenso, ma se non lo riconoscerete, dovrete darmi duecento scudi-.Il padre torna a casa e il figlio impara bene l'arte degli stregoni e dei ladri.Trascorso l'anno, il padre si incammina e piange, perché‚ non sa come fare a riconoscere il figlio.Mentre va e piange, gli viene incontro un omino che dice:-Perché‚ piangete, siete così afflitto?-.-Oh- risponde -un anno fa ho lasciato mio figlio da un ladro perché‚ ne imparasse il mestiere;questi mi ha detto di tornare dopo un anno, e se non avessi riconosciuto mio figlio, avrei dovuto dargli duecento scudi, mentre se lo avessi riconosciuto non avrei dovuto dargli niente.Adesso ho tanta paura di non riconoscerlo e non so dove trovare il denaro.- Allora l'omino gli dice di prendere un pezzetto di pane e di andare a mettersi sotto il camino:-Là, sopra la spranga, c'è una gabbietta con dentro un uccellino che guarda fuori:è vostro figlio-.Il padre va e getta un pezzo di pane davanti alla gabbia, allora viene fuori l'uccellino e lo guarda.-Olà!sei qui, figlio mio?- dice il padre.Il figlio è tutto contento di rivedere il padre, ma il maestro dice:-Ve l'ha detto il diavolo, come riconoscere vostro figlio!-.-Andiamo, babbo!- dice il ragazzo.Il padre ritorna a casa con suo figlio;per strada passa una carrozza e il figlio dice:-Mi tramuterò in levriero grigio e vi farò guadagnare molto denaro-.Il signore grida dalla carrozza:-Buon uomo, volete forse vendere il cane?-.-Sì- dice il padre.-Quanto volete?- -Trenta scudi.- -Ehi, buon uomo, è una bella somma, ma è un cane così bello che lo prenderò ugualmente.- Il signore fa salire il cane in carrozza ma, dopo aver fatto un tratto di strada, il cane salta fuori dal finestrino:non era più un levriero ed era tornato da suo padre.Se ne vanno insieme a casa.Il giorno dopo c'è mercato nel villaggio vicino e il giovane dice a suo padre:-Mi muterò in cavallo;vendetemi, ma quando mi vendete toglietemi la cavezza, altrimenti non posso più riprendere l'aspetto umano-.Il padre porta il cavallo al mercato, ed ecco arrivare il maestro del figlio che compra il cavallo per cento scudi;ma il padre si scorda di togliergli la cavezza.L'uomo va a casa con il cavallo e lo mette nella stalla.Arriva la serva e il cavallo dice:-Toglimi la cavezza, toglimi la cavezza!-.La serva si ferma e borbotta:-Sai forse parlare?-.Va e gli toglie la cavezza;allora il cavallo diventa un passero e vola fuori dalla porta, e il maestro diventa anche lui un passero e gli vola dietro.S'incontrano e si sfidano, ma il maestro perde, si butta in acqua e diventa un pesce.Anche il giovane si tramuta in pesce, si sfidano di nuovo e il maestro perde.Si trasforma in pollo mentre il giovane diventa una volpe e con un morso stacca la testa al maestro.Così quello è morto e morto rimane.


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