Folk Tale

Il ragno e la tartaruga

Translated From

Ananse eni Akekrehemaa

LanguageAkan

Other Translations / Adaptations

Text titleLanguageAuthorPublication Date
Anansi die gulsige spinnekop en die waterskilpadAfrikaans__
De spin en de schildpadDutchMaarten Janssen_
Anne LingemannGermanAnne Lingemann_
Паук и ЧерепахаRussianОльга Борик_
Edderkoppen og SkildpaddenDanishRuth Temporal_
U-Anansi isicabucabu esinomhobholo nofudu lwamanziZulu__
A aranha e a tartarugaPortuguese__
La araña y la tortugaSpanish__
Era aranha e era tartaugaOccitanAitor Fuentes Parés_
Laba-laba deng TuturugaManado MalayNugrah Y. Daapala_
The Spider and the TurtleEnglish__
La tiralanya i la tartaguaLadinoZelda Ovadia_
Armiarma eta dortokaBasquePaula Bilbao_
Buvhi Anansi la tseda na tshibodempembeVenda__
A araña e a tartarugaGalicianSara Rodríguez Alonso_
L'araina y a tartugaAragoneseAnna Victoria_
Kɛdɛba nee ƐnwɔnraNzimaFrancis Benle_
Chi llalliñ ka chi peyuMapudungunAntonio Chihuaicura_
L'araignée et la tortueFrenchClémence Savary_
L'aranya i la tortugaCatalanElisabet Llopart_
O' ragnò e a' tartarùgNeapolitanAnna Mondragón_
AuthorSelvaggia Cerquetti
ATU60
LanguageItalian
OriginGhana

Un giorno il ragno Anansi raccolse dal suo giardino della verdura molto grande e squisita. La cosse con pazienza e attenzione al forno, aveva davvero un buon odore. Non vedeva l'ora di sedersi a mangiarla.

In quel momento qualcuno bussò alla porta. Era Tartaruga che aveva viaggiato tutto il giorno ed era molto stanca e affamata.

"Ciao, Anansi", disse Tartaruga. "Ho camminato a lungo e ho sentito il miglior profumo di verdura della mia vita. Saresti così gentile da dividere la tua cena con me?"

Anansi non poteva dire di no perché nel suo paese era abitudine condividere il cibo con gli ospiti. Ma non era particolarmente felice perché era un po' egoista e voleva tenersi quella squisita verdura solo per sé. Così Anansi ci pensò su un po' ed escogitò un piano.

"Per favore, entra, Tartaruga. Sarà un onore averti come ospite stasera. Siediti, questa è la tua sedia, e serviti. "

Tartaruga entrò e si sedette, ma quando stava per assaggiare la verdura Anansi gridò: "Tartaruga, non sai che è maleducazione sedersi a tavola con le mani sporche?"

Tartaruga si guardò le mani e vide che erano sporche. Aveva gattonato tutto il giorno e non aveva avuto modo di lavarsele. Quindi si alzò e andò al fiume a lavarsi i piedi. Camminò, lenta come tutte le tartarughe, per tutta la strada fino a casa e quando tornò Anansi aveva già iniziato a mangiare.

"Non volevo che questa squisita verdura si raffreddasse, per cui ho dovuto iniziare", disse Anansi. "Ma per favore, unisciti adesso, Tartaruga".

Tartaruga si sedette di nuovo e prese un po' di verdura, ma Anansi gridò di nuovo.

"Tartaruga, non hai sentito cosa ti ho detto prima? È maleducazione sedersi a tavola con le mani sporche!"

Abbassò lo sguardo e vide che le mani si erano sporcate di nuovo poiché le aveva dovute usare per trascinarsi e tornare a casa. Quindi si avviò di nuovo verso il fiume per lavarsele. E questa volta, quando tornò indietro, ebbe l'accortezza di camminare sull'erba per non sporcarle di nuovo. Ma quando arrivò a tavola, Anansi aveva già terminato tutta la squisita verdura e non ne restava neanche un boccone.

Tartaruga guardò Anansi per un istante e poi disse: "Grazie per aver condiviso con me il tuo cibo. Se un giorno capiti dalle parti di casa mia, per favore, permettimi di ricambiare il favore". E poi, lentamente, uscì dalla porta e se ne andò per la sua strada.

Passarono i giorni e Anansi pensava sempre di più alla cena che la tartaruga gli aveva promesso. La sua voglia di mangiare gratis cresceva e, alla fine, non riuscì più a contenerla. Decise un giorno di incamminarsi e andare a cercare la casa di Tartaruga.

Trovò Tartaruga sulla riva di un fiume a prendere il sole proprio verso l'ora di cena.

Tartaruga alzò lo sguardo, lo vide e disse: "Ciao Anansi, sei venuto a cenare con me?"

"Oh, sì sì!" disse Anansi, che col passare dei minuti aveva sempre più fame. Tartaruga se ne andò a preparare la tavola per la cena nella sua casa sottacqua. Poi tornò a riva e disse: "La cena è servita e il tuo posto ti aspetta. Per favore, seguimi Anansi".

E poi si immerse e iniziò a mangiare lentamente.

Anansi si tuffò in acqua, ma non riuscì a raggiungere il fondale del fiume. Cercò di nuotare verso il basso, ma era così leggero che il suo corpo risaliva ogni volta in superficie.

Cercò di immergersi e di nuotare sul dorso. Provò a saltare in corsa, ma niente lo aiutava a raggiungere il fondale del fiume.

Intanto la tartaruga masticava lentamente la cena.

Anansi non voleva rinunciare a una cena gratis e ritornò a riva pensando a come fare. Alla fine ebbe un'idea. Iniziò a raccogliere sassi e pietre e a metterle nelle tasche della giacca.

Così, quando entrò in acqua, affondò e riuscì a prendere il suo posto a tavola.

La tavola era un banchetto di cibo delizioso. Anansi non riusciva a credere alla quantità di cibo squisito che aveva davanti agli occhi e non poteva aspettare oltre.

Ma quando si accinse a dare il primo boccone, Tartaruga smise di mangiare e disse: "Nel mio paese, la giacca a tavola non si indossa mai. "

Anansi vide infatti che Tartaruga, prima di sedersi, si era tolta la giacca. Anansi iniziò a togliersi la giacca e, non appena la sfilò dalle spalle, salì di nuovo dritto in superficie. Mise la testa sottacqua e vide Tartaruga, lì sotto, godendosi lentamente quel meraviglioso banchetto.


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