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Il bambino che diede da mangiare al Crocifisso
Title | Il bambino che diede da mangiare al Crocifisso |
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Book Author | Italo Calvino |
Chapter Nr. | 186 |
Language code | ita |
Origin (region) | Catania |
Un contadino timorato di Dio trovò un giorno nel suo campo un bambinello abbandonato. - Povera creatura innocente, - disse, - chi sarà l'anima snaturata che ti ha lasciato qui al tuo destino? Non aver paura: io ti prenderò con me e t'alleverò.
Da quel giorno tutto cominciò a andargli a gonfie vele. Le piante erano cariche di frutti, il grano cresceva che era un piacere, la vigna dava buone vendemmie: insomma il contadino non era mai stato così fortunato.
Il bambino crebbe e più cresceva e più diventava un bravo bambino, ma vivendo in quella campagna sperduta, non aveva mai visto una chiesa né una immagine e non sapeva nulla di Nostro Signore né dei Santi. Un giorno il contadino doveva andare a Catania. - Vuoi venire con me? - chiese al bambino.
- Come volete voi, massaro, - rispose il bambino, e andò in città col contadino.
Quando furono arrivati vicino al duomo, il contadino disse: - Io ora ho da andare per i miei affari. Tu entra in chiesa e aspettami lì finché non ho finito.
Il bambino entrò nel duomo e vide i manti ricamati d'oro, le tovaglie preziose sull'altare, i fiori, le candele, e stava a bocca aperta, perché mai aveva visto niente di simile.
Passo passo arrivò all'altare maggiore e vide il Crocifisso. Si inginocchiò sui gradini, e si rivolse al Crocifisso: - Cumpareddu, perché vi hanno inchiodato a questo legno? Avete fatto qualcosa di male?
E il Crocifisso fece segno di sì con la testa.
- Oh, povero cumpareddu, non lo dovete più fare, vedete come dovete soffrire adesso!
E il Signore fece di nuovo di sì con la testa.
Così continuò per un bel pezzo a parlare con il Crocifisso, finché non furono finite tutte le funzioni.
Il sagrestano voleva chiudere la porta della chiesa, ma vide quel contadinello inginocchiato, davanti all'altare maggiore. - Ehi, tu! Alzati, è ora d'uscire!
- No, - rispose il bambino, - io resto qui, altrimenti quel poveretto rimane tutto solo. Prima lo avete inchiodato sul legno, e ora lo abbandonate al suo destino. Non è vero, cumpareddu, vi fa piacere che resti qui con voi?
E il Signore fece di sì con la testa.
A sentire il bambino che parlava a Gesù Cristo, e a vedere Gesù Cristo che gli rispondeva, il sagrestano, pieno di terrore, corse dal curato e gli raccontò tutto. Il curato disse: - È certamente un'anima santa; lasciatelo in chiesa e portategli un piatto di maccheroni e un po' di vino.
Quando il sagrestano gli portò i maccheroni e il vino, il bambino disse: - Mettete pure tutto lì, che vengo subito a mangiare.
Poi si voltò verso il Crocifisso, e disse: - Cumpareddu, avrete fame, chissà da quanto tempo è che non mangiate. Prendete un po' di maccheroni -. Prese il piatto, s'arrampicò sull'altare e cominciò a porgere forchettate di maccheroni al Signore. E il Signore aperse la bocca e si mise a mangiare maccheroni. Poi il bambino disse: - Cumpareddu, non avete sete? Bevete un po' del mio vino, - e avvicinò un bicchiere di vino alla bocca del Signore. Il Signore allungò le labbra e bevve.
Ma quando ebbe diviso il mangiare e il bere con il Signore, cadde morto, e la sua anima volò in cielo e lodò Dio. Ma il curato era nascosto dietro l'altare, e vedeva tutto. Così vide che dopo aver diviso il mangiare e il bere col Signore, il bambino mise le braccia in croce e la sua anima gli si staccò dal corpo e prese il volo cantando. Il curato corse verso il corpo del bambino che era rimasto steso davanti all'altare: era morto. Subito il curato fece annunciare in tutta la città che nel duomo c'era un santo, e lo fece mettere in una bara d'oro. La gente accorse da tutta la città e s'inginocchiò intorno alla bara. Anche il contadino venne, e nel corpicino dentro la bara d'oro riconobbe il figlio e disse: - Signore, tu me l'hai dato e tu me l'hai tolto, e ne hai fatto un Santo! - Poi tornò a casa sua, e tutto ciò che si metteva a fare gli riusciva, cosicché diventò ricco.
Ma con il danaro che guadagnava faceva la carità ai poveri, e visse una vita santa, e quando morì si meritò il Paradiso, così possa succedere a noi tutti.
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