Folk Tale

La morte del povero

Translated From

Sa morti de su poburu

AuthorFrancesco Mango
LanguageSardinian
LanguageItalian
OriginItaly

Una volta c’era un povero, e teneva una mezza fava; picchia alla porta di una casa, e dice: – «Mi potrebbero fare la carità di conservarmi questa mezza fava, ché vado a sentirmi una messa?» – «Sì, sì», rispose quella donna; la prende e la mette sopra la tavola; va il gallo e si mangia la mezza fava. Ecco che viene il povero, e cerca la fava, e la donna tutta mortificata gli disse: – «Buon uomo mio, me l’ha mangiata il gallo». – «O il gallo o la mezza fava, o il gallo, o la mezza fava». E gli dà il gallo. Va ad un’altra casa, e dice: – «Tenetemi questo gallo, ché vado a sentirmi una messa». – «Sì, sì», gli disse quella donna. Questa teneva un maiale, e le mangia il gallo. Viene l’uomo: – «Dammi il gallo». – «Buon uomo mio, se lo mangiò il maiale». – «O il gallo o il maiale, o il gallo o il maiale». E gli dà il maiale. Va a un’altra casa, e dice: – «Mi facciano la carità di tenermi questo maiale». – «Mettetelo là». Tenevano un cavallo, e questo cavallo loro mangiò il maiale. Torna il povero, e dice di dargli il maiale. «Buon uomo mio, me lo ha mangiato il cavallo». – «O il maiale o il cavallo, o il maiale o il cavallo». E gli dà il cavallo. Va a un’altra casa, picchia, e dice che facessero la carità di tenergli il cavallo. «Sì, sì, mettetelo là». Lascia il cavallo, e va alla messa. In questa casa c’erano due bambine; a queste viene in mente di portare il cavallo a bere acqua, e lo portano fuori. Com’erano là, se ne fugge il cavallo. Ecco che viene il povero, e dice: – «Buona donna, datemi il cavallo». E quella donna mortificata gli rispose che il cavallo l’avevano portato le bimbe a bere acqua, e che era fuggito. «Ah!», rispose il povero, «o il cavallo o le bimbe, o il cavallo o le bimbe». E le mette dentro un sacco, e se ne va, prende e le porta a un’altra casa. In questa casa c’era una donna vecchia, e stava friggendo zeppole; in questo sacco c’era un buco, e gridano: – «Nanna zeppoletta, nanna zeppoletta». Questa era davvero la nonna, e appena sentito ciò, aveva detto tra sé: – «Queste devono essere le nipoti mie». Allora la nonna le leva, e vi mette dentro due cani arrabbiati. Torna l’uomo, e quella donna gli dà il sacco; esso se lo carica sulla testa, e va. Arrivato a casa sua, contento che faceva un bel pranzo delle bimbe, scioglie invece il sacco, e ne escono i cani arrabbiati che l’afferrano al collo e l’uccidono.


Text view